Gangi calcio, una stagione da record! Intervista ai “4 moschettieri”

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Gangi calcio, una stagione da record! Intervista ai “4 moschettieri”

05 Gennaio 2017 - 17:41

Il ministro (della difesa), il pendolino, l’arco e la freccia. I novelli quattro moschettieri del Gangi Calcio potrebbero essere definiti così. Ma ci torneremo tra poco. Intanto è doveroso, al giro di boa, dare un’occhiata ai numeri: la squadra biancorossa, guidata egregiamente da mister Giovanni Comito, sta sostenendo un campionato esaltante, una cavalcata che, a parte l’intoppo della prima giornata in quel di Misilmeri, sembra non conoscere sosta. E, proprio tornando alla sconfitta nella gara d’esordio, la cabala suggerisce un dato curioso: i tre campionati più belli -e più vincenti- della storia del Gangi, quelli che più di tutti sono rimasti nei ricordi e nel cuore dei sostenitori, hanno sempre avuto l’incipit di una sconfitta per 1-0 alla prima giornata. Sconfitta per 1-0 a Trabia nel campionato di Prima Categoria 1985/86, conclusosi con il salto in Promozione dopo un serrato duello contro l’Emyr Misilmeri, crollato nel finale; peraltro, per la serie corsi e ricorsi storici, il podio in quella stagione fu completato dal Vallelunga: le stesse tre compagini che, più di trent’anni dopo, oggi stanno battagliando al vertice. Altro 1-0 nel 1987/88 a Villafranca Tirrena, nello splendido campionato che portò mister Rappa e i suoi uomini al salto in Interregionale; sconfitta, ca va sans dire, per 0-1 nel 1990/91, stavolta addirittura a domicilio, al Raimondi, contro il Comiso nello storico campionato di Interregionale (ora serie D) vinto da Francioni and company. Quest’anno, dicevamo, 1-0 a Misilmeri. Vuoi vedere che…

Digerita la digressione storica, e tornando alla stretta attualità, i dati numerici sono sotto gli occhi di tutti, e non ammettono repliche: 32 punti, frutto di 10 vittorie e due pareggi dopo il passo falso iniziale; 39 gol realizzati, per l’incredibile media di 3 reti esatte a partita, che ne fanno il secondo miglior attacco di tutti gli otto gironi di Prima Categoria, dopo il Misterbianco. Percorso netto tra le mura amiche, con sette vittorie su altrettanti incontri. Seconda miglior difesa, differenza reti a più ventisette. Capocannoniere indiscusso del girone, Tony Arcuri, 16 gol realizzati in 13 gare, per una media stratosferica, che addirittura aumenta considerando anche le quattro gare di coppa, nelle quali il punteros biancorosso ha realizzato sei reti: il totale porta a 22 gol in 17 incontri.

Si diceva in avvio dei quattro moschettieri: tra i trascinatori del gruppo abbiamo individuato due esponenti della vecchia guardia e due nuovi acquisti. Il ministro della difesa, Peppe Di Domenico; il pendolino, Gaetano Trapani; l’arco, capitan Gianluca Patti; la freccia, Tony Arcuri. Ad ognuno di loro abbiamo posto un paio di domande. Partiamo dalle risposte del capitano, che dopo una fastidiosa pubalgia è tornato a deliziare la platea: finora in campionato 9 reti in 10 gare  e diversi assist vincenti

patti 

– Gianluca, cosa rappresenta per te la fascia che da quest’anno indossi?

“La fascia di capitano del Gangi è una bella responsabilità ma è soprattutto motivo di orgoglio per me indossarla. Per un gangitano,che come me, ha sempre giocato,fin dalle giovanili,nel Gangi è la massima aspirazione. Inoltre sono felice di guidare,da capitano appunto, un gruppo di ragazzi straordinari che fin dal primo giorno ha dimostrato un attaccamento alla maglia e una voglia di fare bene che,nell’arco della mia esperienza calcistica,non avevo mai visto.”

– Quest’anno si è creato un feeling stupendo tra voi e la tifoseria. Cosa ti senti di dire e di promettere loro?

“I nostri tifosi, a mio avviso, rappresentano la vera sorpresa. Raramente mi era capitato di vedere una tifoseria così legata alla squadra,in casa e in trasferta,ci danno la spinta necessaria per vincere le partite. Sono il dodicesimo uomo in campo e non riesco ad immaginare questo Gangi senza di loro. A loro prometto che in campo daremo sempre il 100%, non molleremo mai un centimetro e venderemo cara la pelle per raggiungere il nostro obiettivo.”
gaetano-trapani-2

Altro veterano della maglia biancorossa è Gaetano Trapani, un lusso per la categoria, ormai gangitano acquisito dopo tanti anni di militanza, che quest’anno si è spostato dalla posizione di centrale di difesa a quella di laterale destro di difesa, diventando spesso un attaccante aggiunto per la frequenza delle sue discese sull’out di sua competenza.

Gaetano, quali sono a tuo parere i segreti di questa stagione fin qui quasi perfetta?

“Uno dei segreti, se così possiamo definirlo, è lo stupendo gruppo che si é creato, fatto da grandi persone non solo a livello calcistico ma soprattutto a livello umano. Tutti remiamo dalla stessa parte dando il massimo in allenamento e ancora di più la domenica quando scendiamo in campo. Un altro punto di forza é anche l’ambiente che si é creato: squadra ,societá e tifosi vivono in simbiosi questo grande momento, uniti con umiltà e la giusta felicità. Gangi é un paese importante, quello che possiamo promettere è che daremo il massimo fino alla fine”

Sappiamo che lo spostamento da centrale a laterale è stato concordato con mister Comito ed è dipeso anche dalla tua volontà. I motivi? 

“Il motivo é semplice: anche se in realtá nasco centrale di difesa ho quasi sempre fatto il terzino. É un ruolo che mi é sempre piaciuto anche perché mi da la possibilitá di essere piú nel vivo dell’azione grazie alle grandi doti tecniche dei miei compagni. La scelta finale comunque é di mister Comito, che grazie alle sue competenze riesce a mettere in campo ogni domenica la formazione giusta gestendo i giocatori nei migliori dei modi.”
didomenico

Un acquisto fondamentale è stato senza ombra di dubbio quello di Peppe Di Domenico, il ministro della difesa. Il calciatore non ha bisogno di presentazioni, i suoi trascorsi in C e in D parlano chiaro. Ed il merito maggiore che gli va attribuito deriva proprio da questo: nonostante il suo passato, affronta ogni gara di Prima Categoria con una grinta, una “garra” pazzesca, come se si trattasse di una finale di Champions League, dando la giusta carica a tutti i compagni, per i quali è punto di riferimento in campo che sa trasformarsi in showman fuori.

Peppe, dal tuo esordio ad oggi, qual’è la stagione più bella della tua carriera, quella a cui ti senti più legato?

“In realta’ è difficile sceglierne una, ho ricordi bellissimi delle mie stagioni a Ragusa, Brindisi, Ischia; ma una delle più belle è stata senz’altro quella disputata in serie D con la maglia dell’Olympia Agnonese, paesino in Molise ancor più piccolo di Gangi ( cinquemila abitanti): ci salvammo ai playout e fu una grandissima impresa.”

Sappiamo che la vostra forza deriva anche dalla compattezza di un gruppo che mai come quest’anno è unito e coeso, anche per merito tuo. Raccontaci un episodio di spogliatoio curioso o particolare.

Ce ne sono diversi, ma purtroppo devono rimanere top secret..posso invece raccontare, ad esempio, che c’era molta preoccupazione nell’ambiente per la trasferta di Resuttano, campo che a quanto pare era sempre stato ostico per il Gangi; in settimana nello spogliatoio si discuteva di questo, e qualcuno ipotizzava che anche un pareggio sarebbe stato positivo. Ho fatto una guerra psicologica, dicendo a tutti che avremmo vinto 0-4. Poi è finita 0-3, va bene lo stesso…”
tonyarcuri

Ed ecco Tony Arcuri: l’attaccante biancorosso sta vivendo una stagione magica, ripetiamo il dato numerico perchè è sinceramente difficile trovarne di simili ( a meno che non si parli di Messi o Ronaldo): 22 reti in 17 gare, media 1,30 a partita.

-Tony, anche a te è d’obbligo chiedere quali siano i segreti di una stagione così esaltante.

“ Il merito è senz’altro dello stupendo gruppo che si è creato. Un ringraziamento personale va anche al mister Giovanni Comito che ha creduto e scommesso su di me in un momento in cui molti altri non l’avrebbero fatto.”

-A chi vuoi dedicare le tue reti ed il titolo di capocannoniere d’inverno?

“ Qui la risposta è facile: ai nostri meravigliosi tifosi, che non ci lasciano mai da soli e ci fanno sentire sempre il loro calore.”

Antonio Ferraro

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