Cefalù, il piromane arrestato grazie ai cittadini: ronde, whatsApp e foto

Redazione

Cronaca

Cefalù, il piromane arrestato grazie ai cittadini: ronde, whatsApp e foto

12 Agosto 2017 - 11:28

Ronde notturne, turni da sentinella, un gruppo su WhatsApp dove pubblicare foto e video di persone sospette che si aggirano nei boschi vicino alle loro case. Con questi sistemi di “auto sorveglianza” i residenti di contrada La Ferla a Cefalù hanno permesso agli agenti del commissariato di polizia di Cefalù di arrestare Antonio Fertitta, disoccupato di 38 anni incensurato, accusato di essere il responsabile dell’incendio doloso del 3 agosto che ha minacciato le decine di villette della zona (leggi questo articolo). “Per la prima volta i residenti non si sono fatti gli affari propri e ci hanno dato un aiuto determinante nel trovare il piromane – commenta a Repubblica Manfredi Borsellino, dirigente del commissariato di Cefalù – Il reato di incendio doloso da un paio d’anni è diventato un problema sociale. La gente teme per la propria incolumità e per le proprie case e ha deciso di non girare la testa dall’altra parte”.

Antonino Fertitta è finito in carcere giovedì sera con l’accusa di incendio doloso continuato ed aggravato. Il gip di Termini Imerese ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Giovanni Antoci e ha disposto la misura della custodia in carcere. L’incendio si è sviluppato nel versante messinese di Cefalù, nella riserva del Parco delle Madonie, arrivando a pochi metri da alcune villette di villeggiatura.

Sono stati gli stessi residenti ad individuare con il riconoscimento fotografico Antonio Fertitta. Oltre al riconoscimento da parte dei residenti “sentinelle” anche le tradizionali attività tecniche hanno confermato la presenza dell’arrestato sul luogo al momento dell’incendio. Durante la perquisizione dell’abitazione sono stati rinvenuti elementi che hanno poi aggravato il quadro indiziario contro il 38enne disoccupato. Secondo quanto accertato dai vigili del fuoco già durante le operazioni di spegnimento, l’incendio era partito da dieci focolai distinti che si sono poi propagati alcuni ettari di macchia mediterranea e area boschiva, minacciando alcune abitazioni della zona.

Gli agenti, che fin dal giorno dell’incendio sospettavano che dietro il rogo ci fosse il 38enne, lo hanno prelevato dalla sua abitazione poco distante da contrada La Ferla. Fertitta conosceva quei luoghi a memoria, sapeva da dove scappare dopo aver appiccato le fiamme. Quando i poliziotti gli hanno mostrato l’ordinanza di custodia cautelare, l’uomo è rimasto in silenzio. Nei prossimi giorni si terrà l’interrogatorio di garanzia del 38enne.

Fonte Repubblica.it

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