Lavoratori in nero, assenza di sicurezza: i Carabinieri denunciano 4 titolari di aziende

Redazione

Cronaca

Lavoratori in nero, assenza di sicurezza: i Carabinieri denunciano 4 titolari di aziende

31 Ottobre 2017 - 10:08

Una serie di controlli ad aziende agricole, edili ed esercizi commerciali sono stati effettuati nei giorni scorsi nella provincia di Palermo. Sono sette le ditte ispezionate dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, tutte risultate irregolari. Quattro di queste appartengono al comprensorio madonita e si trovano a Petralia, Geraci, Gangi e San Mauro Castelverde. Undici i lavoratori sottoposti a controllo, di cui 8 totalmente in nero. In 2 casi è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, per aver impiegato personale in nero nella misura pari o superiore al 20% di quello effettivamente presente sul luogo di lavoro. Tali provvedimenti risultano già revocati avendo i responsabili regolarizzato la posizione dei lavoratori in nero e pagato la sanzione amministrativa aggiuntiva.

Nove datori di lavoro sono stati denunciati, a vario titolo, per violazioni delle norme di sicurezza nei luoghi di lavoro (mancata predisposizione del documento valutazione rischi, assenza del responsabile servizio prevenzione e protezione e del medico competente, mancata formazione, informazione e visita medica dei lavoratori), utilizzo di impianti di videosorveglianza per il controllo dei lavoratori a distanza senza autorizzazione dell’ispettorato territoriale del lavoro di Palermo, truffa e falso, per aver prodotto falsi certificati medici di idoneità al lavoro. Le sanzioni amministrative ammontano complessivamente a 67.000 euro.

“Il tema dei lavoratori in nero non lo giustificherei mai con la crisi – dice il colonnello Pierluigi Buonomo, responsabile regionale del Nucleo Ispettorato del Lavoro – è un fenomeno molto più complesso e preoccupante. Se l’impiego dei lavoratori innero avviene nelle micro-imprese, posso capirlo, visti i costi del lavoro, ma non lo giustifico, mai. Invece, effettuando decine di controlli, ci rendiamo conto di come alcune situazioni siano molto vicine a quelle di caporalato, con operai costretti a lavorare anche 12, 13 ore al giorno. In questo caso il lavoro nero è fatto in maniera scientifica per evadere il fisco e ridurre in maniera autonoma i costi dell’impresa sfruttando i lavoratori. Si tratta di un approccio sbagliato che va perseguito e sanzionato”.

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it