Ercole e il tesoretto bizantino: al Mandralisca di Cefalù due mostre prestigiose

Redazione

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Ercole e il tesoretto bizantino: al Mandralisca di Cefalù due mostre prestigiose

29 Dicembre 2017 - 18:31

Dal 5 gennaio al 4 aprile 2018 il Museo Mandralisca di Cefalù presenta al pubblico due mostre prestigiose dal titolo: “Ercole nelle collezioni Mandralisca e Salinas” e “Il Tesoretto Bizantino di Campobello di Mazara, dalle Collezioni del Museo Salinas di Palermo”.  Nascono come due percorsi legati alla bellezza, al recupero e alla valorizzazione di opere inserite e poste in dialogo con altre opere. Le mostre arricchiscono l’offerta culturale del nostro Museo, che si fa culla di un percorso espositivo che ha come base non solo la mera contemplazione dell’oggetto artistico e della testimonianza storica ma vuole aprire al dialogo tra varie manifestazioni dell’essere umano.

La figura di Ercole è strettamente connessa all’origine della polis Cefalù (Kephaloidion) e nella mostra “Ercole nelle collezioni Mandralisca e Salinas”, è testimoniato dalle numerose monete coniate a Cefalù fra V– IV sec. a. C.. Anche le tre collane che compongono il tesoretto di Campobello di Mazara acquistate da Antonio Salinas nel XIX sec., sono testimonianza della grande e sapiente maestria degli orafi bizantini di VIII – IX sec., maestranze che qualche secolo dopo hanno lasciato a Cefalù un indelebile segno della loro presenza: Il mosaico della Cattedrale, oggi Patrimonio Unesco dal 2015.

Le mostre sono patrocinate dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dal Comune di Cefalù, e sono il frutto della collaborazione fra il Museo Archeologico Regionale Salinas e la nostra Fondazione. Si tratta di una iniziativa che concretizza una politica di apertura ed integrazione del nostro Museo con i più prestigiosi Musei regionali. Essa, infatti, segue la mostra che nella estate appena trascorsa è stata allestita in collaborazione con il Museo Regionale Abatellis e che ha portato alla esposizione congiunta dell’Annunziata e del Ritratto d’Ignoto di Antonello da Messina. La Fondazione si propone di proseguire questa linea gestionale, sostenendola con i necessari interventi strutturali per migliorare la qualità della fruizione.

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