La nuova vita di Adel, dalla guerra in Siria al restauro di Palazzo Butera

Redazione

Cronaca

La nuova vita di Adel, dalla guerra in Siria al restauro di Palazzo Butera

09 Marzo 2018 - 09:26

El ali Adel, padre di 5 figli, è arrivato in Italia insieme alla sua famiglia nel dicembre del 2016, grazie ai corridoi umanitari attivati dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio.

A Palermo ha trovato una nuova casa, presso il Centro Diaconale La Noce che ha aderito al programma di accoglienza diffusa delle famiglie siriane su tutto il territorio nazionale. Poco più di un anno dopo, ha raggiunto un nuovo importante traguardo nel suo cammino verso una nuova vita: Dal 12 gennaio ha iniziato a lavorare per la ditta che sta effettuando il restauro del prestigioso complesso di Palazzo Butera, che presto sarà trasformato in un museo privato di rilievo internazionale, per iniziativa dei coniugi Massimo e Francesca Valsecchi. Adel è stato inserito tra gli operai che lavorano in cantiere dall’A.T.I. (associazione Temporanea di Imprese) che sovraintende ai lavori di restauro.

Le due imprese madonite consociate, la EMMECCI s.rl. e la GANGI IMPIANTI s.r.l, hanno da tempo avviato un virtuoso processo di integrazione di lavoratori stranieri nella propria forza lavoro. Oltre ad Adel, nel cantiere diretto dall’Ingegnere Marco Giammona hanno trovato nuove opportunità anche un lavoratore ghanese e tre giovani provenienti dal Gambia, nell’ambito di un progetto di integrazione socio lavorativa per minori non accompagnati.

“L’integrazione di lavoratori stranieri nel cantiere – in percentuale ridotta rispetto alla manodopera locale, con riguardo alle esigenze occupazionali del territorio – è una scelta improntata alla responsabilità sociale e alla solidarietà” afferma Santino Patti a nome delle due imprese, ed aggiunge “mi piace ricordare in questa sede che le imprese Emmecci e Gangi Impianti sono entrambe iscritte nella White List rilasciata dal Ministero degli Interni e il loro modello di organizzazione e gestione della salute e della sicurezza sul lavoro è stato recentemente riconosciuto dalla Commissione Nazionale dei Comitati Paritetici Nazionali con il sostegno dell’ I.N.A.I.L.”

Palermo per Adel, la moglie Zoubayda e i cinque figli (il più grande ha 9 anni la più piccola, Maria, è nata pochi mesi dopo l’arrivo della famiglia in città) ha rappresentato una seconda casa, una nuova opportunità. Grazie al modello di accoglienza del Centro Diaconale La Noce ed alle imprese EMMECI e Gangi Impianti, Adel e la sua famiglia sono stati protagonisti attivi di un virtuoso percorso di integrazione.

(fonte: www.lanoce.org)

 

 

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