Targa Florio, percorsi e polemiche: Angelo Pizzuto risponde

Michele Ferraro

Sport

Targa Florio, percorsi e polemiche: Angelo Pizzuto risponde

25 Aprile 2018 - 11:17

Presidente, da qualche settimana tiene banco una polemica sulla mancanza di alcuni circuiti storici nella prossima edizione della Targa Florio. Vuole spiegarci da chi e come sono stati scelti i percorsi di gara e delle prove speciali?
Fermo restando, in premessa, che la Targa Florio è un brand con annesse manifestazioni sportive di carattere internazionale (Campionato Italiano Rally CIR, Historic Rally, Targa Florio Classica, targa Florio Mortociclistica, Targa Historic Speed) registrato a livello mondiale di proprietà dell’Automobile Club di Palermo che la organizza dal 1906, la scelta dei percorsi è basata su molteplici fattori che ne condizionano la fattibilità, sicurezza dei piloti e soprattutto degli spettatori e degli appassionati che in migliaia seguono la gara.
LA SP9, strada provinciale che collega i comuni di Campofelice e Collesano, è assolutamente dissestata ed inadeguata anche al traffico veicolare giornaliero, con un alto numero di frane e smottamenti che ne restringono in molti punti la corsia e che è sensibilmente peggiorata nel corso dell’ultimo anno a tal punto da mettere in difficoltà il traffico civile pendolare e scolastico, con continue richieste di intervento urgente alla Città Metropolitana di Palermo che, a causa della cronica mancanza di fondi infrastrutturali, non esegue interventi di manutenzione già da diversi anni. Queste le motivazioni di carattere tecnico – stradale.
Ma andiamo alle considerazioni di carattere agonistico e sportivo. La Targa Florio di quest’anno va verso la modernità, verso una formula più competitiva e spettacolare che mal si concilia con la conformazione geografica dei piccoli comuni. Il format scelto dall’Automobile Club Palermo in collaborazione con ACI ITALIA ed il partner tecnico Acisport Italia per la prova spettacolo è quello del FORMULA CHALLENGE, e cioè due concorrenti contrapposti (per intenderci stile Motorshow di Bologna o di Monza), improponibile da realizzare su normali strade interne di un qualsiasi comune. Inoltre quest’anno, per far fruire la 102^ Targa Florio a migliaia di appassionati intorno al mondo, ci sarà la diretta di RAISPORT, che necessità uno spazio uniforme per la sistemazione delle apposite telecamere (impossibile da piazzare in un comune, per coprire circa 1 km di prova con strade incrociate ci vorrebbero almeno trenta telecamere con costi di produzione altissimo). Negli anni si sono registrate presso l’Automobile Club centinaia di segnalazioni circa i disagi attraversati dagli appassionati e visitatori costretti a fare svariati chilometri per accedere al paese per la prova speciale. Sorvoliamo sulle motivazioni di ordine pubblico e su altre situazione che negli anni hanno lasciato i tecnici di Acisport molto perplessi. La Prova spettacolo deve assicurare modernità, facile accesso, spettacolarità, possibilità per lo spettatore di vedere tutto il percorso e non un pezzo o una stradina. Viaggiamo verso il 21^ secolo, dobbiamo conservare la tradizione laddove abbia un senso, ma non sventolarla solo per propaganda. Anche la Formula Uno o altre gare blasonate sono molto diverse da quelle di inzio secolo. La prova spettacolo non credo si farà più a Collesano, ma il paese ovviamente merita per quello che ha rappresentato, per il quale nei prossimi mesi L’Automobile Club Palermo con Acisport Italia cercherà alcune soluzioni. Il ripristino della SP9 Campofelice-Collesano significherebbe, ad esempio, riportare una Prova Speciale in quelle strade. Si ricercherà una soluzione, che non sarà la prova spettacolo, ma certamente una seria alternativa. L’Automobile Club Palermo si sente legato a questo territorio, e si farò carico di questo impegno come ad esempio ho fatto con la Geraci Castelbuono, che tanti appassionati avevano da anni sollecitato e che per anni non si faceva più, ma con costanza e perseveranza si è riusciti a ripristinare.
A Campofelice di Roccella la Targa Florio ha avuto negli ultimi anni una presenza logistica. Eccezion fatta per una situazione di emergenza nel 2013 dove si e’ svolta eccezionalmente la partenza e l’arrivo della gara, la presenza dell’organizzazione è stata incentrata sulla istallazione del parco assistenza della Targa Florio all’interno del complesso Mareluna sulla SS 113. Nel momento in cui l’ACI decise per quella location, il complesso residenziale omonimo era ancora in costruzione. Oggi, tutto intorno al Mareluna, esistono centinaia di villette abitate con famiglie e bambini. E’ assolutamente privo di senso ed improponibile installare un parco assistenza e paddock di auto da corsa dentro un complesso residenziale abitato da centinaia di persone con problemi di viabilità e sicurezza ingestibili nonostante l’impiego ingente di uomini e mezzi.
A Cerda la Targa Florio non si svolge da anni, eccezion fatta per le celebrazioni del centenario nel 2016 dove l’Automobile Club di Palermo è stato costretto a ripristinare un tratto di strada in via temporanea con un ingente investimento che è andato perduto subito dopo la gara a causa delle caratteristiche morfologiche poco adatte. L’ACI negli anni ha rimesso in sicurezza e ripristinato con fondi propri le antiche Tribune di Floriopoli, date in affidamento parziale dalla Città Metropolitana che ricadono però in territorio di Termini Imerese e non, come erroneamente si pensa, di Cerda. Il breve tratto da Floriopoli a Cerda rende impossibile lo svolgimento di una prova speciale senza prosecuzione logica, in quanto la SS 120 che da Cerda porta a Caltavuturo è completamente distrutta e chiusa al traffico fin dalla fine degli anni novanta. Questa strada è oggetto di un appalto dell’ANAS per ripristinarne la percorribilità e riapertura al traffico. In quel caso, già a partire dal 2019, l’ACI ed ACISPORT Italia riproporranno la classica prova “Targa”, e cioè da Floriopoli a Caltavuturo, recuperando così circa 34 km del vecchio circuito classico.
Come da sempre sostiene l’Automobile Club, sono le strade della targa a scegliere noi e non il contrario, e cioè ogni anno i tecnici di Acisport Italia fanno una lunga e serena valutazione unitamente alla prefettura, alle forze dell’ordine ed ai comandi dei vigili urbani dei comuni, ANAS e Città Metropolitana per constatare quali siano le strade nelle migliori condizioni e scegliere innanzitutto la sicurezza dei piloti e degli spettatori, per evitare situazioni che hanno creato delle vittime come successo proprio lo scorso anno alla 101^ edizione. Per questo l’azione dell’ACI di scelta di percorsi è basata su approfondite valutazioni che implicano fattibilità, percorribilità e sicurezza a suo insindacabile giudizio, quale titolare della gara e responsabile di oltre 800 persone tra piloti, commissari, lavoratori e migliaia di spettatori.
Le Madonie sono e saranno sempre protagoniste: oggi sono coinvolte tante comunità nella gara, da Scillato a Polizzi, da Cefalù (dove ci sarà una grande festa di arrivo e premiazione) a Gratteri, Castelbuono e Geraci, coinvolgendo anche Palermo e Termini Imerese. Toccherà anche ad altre comunità che rivendicano tale presenza, quando le condizioni lo permetteranno.

In un’interpellanza parlamentare il deputato termitano del M5S Luigi Sunseri chiede al Presidente Musumeci perché l’Aci avrebbe escluso i “paesaggi di Cerda, Campofelice e Collesano” ivi comprese le tribune di Floriopoli. Vuole rispondere direttamente lei a questa domanda
Abbiamo già fatto una dettagliata relazione all’assessore allo sport Sandro Pappalardo ed al presidente Musumeci. E’ giusto che siano loro a rispondere ad un atto ispettivo, anche se le scelte tecniche, come quelle relative ai percorsi, sono scelte assolutamente di competenza ACI come già evidenziato nella risposta precedente.

La Targa fino a pochi anni fa rischiava di scomparire, poi con l’avvicinarsi della 100° edizione si sono riaccesi i riflettori sulla gara automobilistica più antica del mondo, può farci un bilancio delle ultime edizioni? Cosa è stato migliorato e cosa si può ancora migliorare?
Dopo alterne vicende legate alle difficoltà gestionali nell’organizzazione di una gara molto onerosa dove erano venute meno la maggior parte delle contribuzioni pubbliche, la Targa Florio ha vissuto nell’ultimo quinquennio un periodo di grande rilancio grazie all’impegno di ACI Italia e del presidente Angelo Sticchi Damiani che ha sempre creduto nelle grandi potenzialità della gara, culminato nella organizzazione della magnifica Centesima edizione del 2016, con oltre 800 mila spettatori ed appassionati da tutto il mondo, che ha segnato la partecipazione, oltre dei grandi campioni automobilistici passati e presenti, anche della classe industriale italiana ed estera (da John Elkan a Muthar Kent presidente della Coca Cola, al re delle acciaierie Arturo Ferruzzi). La Targa Florio infatti non costituisce soltanto un secolo di evoluzione dell’automobilismo, ma rappresenta un fenomeno storico e culturale senza precedenti, e cioe’ una gara che partendo dalla tradizione si rinnova e guarda al futuro. Non possiamo fermarci ad un automobilismo bello e romantico che pero’ non esiste piu’. Ma dobbiamo proiettarci al futuro, adeguando la gara, i percorsi, la prova spettacolo, alle esigenze di oggi, alle dirette televisive, alla spettacolarita’, alle potenti auto da rally che infiammano i giovani ed i meno giovani. In altre parole, rispettare il passato ma guardare avanti. Oggi la Targa Florio rappresenta una icona in Italia e nel mondo, non soltanto dal punto di vista sportivo, ma anche e soprattutto un simbolo di storia e di cultura che ha rappresentato un secolo di eccellenza attraverso l’epopea di una grande famiglia di mecenati e visionari, la famiglia Florio. Oggi Targa Florio e’ sinonimo di uno stile di vita, che continua a presentare al mondo tutto cio’ che di piu’ bello Palermo, le Madonie e la Sicilia hanno da offrire.

In finanziaria la Regione ha destinato un importante finanziamento per questa edizione della Targa, sono fondi vincolati? Come possono essere utilizzati e quali ricadute si potranno avere per il territorio?
Più che destinare fondi, in finanziaria c’e’ una proposta che ripristina un contributo alle 3 manifestazioni e rievocazioni legate alla Targa Florio che era stato cancellato dal governo precedente e che è concesso in forza di ben tre leggi regionali vigenti. La Targa Florio oggi, nelle sue tre derivazioni (CIR Campionato Italiano rally, Historic Rally e Targa Florio Classica) sfiora costi vicini al milione di euro e coinvolge un indotto di migliaia tra persone e aziende. Tutti i fondi, pubblici e privati, saranno destinati a migliorare i vari aspetti della gara, ma soprattutto a svilupparne la parte turistica, di accoglienza ed ospitalità. Ho sempre pensato alla Targa Florio come un veicolo (mai paragone fu più appropriato) che possa aumentare la ricettività della Sicilia, sfruttarne la destagionalizzazione, promuoverne la internazionalizzazione come già fatto lo scorso anno con successo in Australia. Siamo solo orgogliosi che la Regione Siciliana torni ad essere un partner istituzionale di primo piano, come in questi anni la Città di Palermo, la cittaà Metropolitana e tutti i comuni che in questi anni hanno contribuito insieme a noi ad alimentare un sogno, anche senza contribuzioni economiche ma soprattutto con impegno e supporto logistico ed organizzativo. La Targa Florio rifugge dai campanilismi, la Targa Florio è di tutti. Ed arriverà da tutti, in qualche posto tornerà, quando le condizioni lo permetteranno, ma certamente questo grande patrimonio continuerà ad essere l’ambasciatore della Sicilia nel mondo come lo è ormai da più di cento anni.

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