La vicenda degli ex lavoratori del Club Med, la società: “Noi corretti e rispettosi”

Redazione

Cronaca

La vicenda degli ex lavoratori del Club Med, la società: “Noi corretti e rispettosi”

11 Maggio 2018 - 11:51

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Marco Lanzani, legale incaricato dal Club Med di Cefalù di replicare sul comunicato dei giorni scorsi degli ex dipendenti e diramato dalla Uiltucs Sicilia (leggi questo articolo)

“Club Med intende prendere posizione sulle questioni sollevate dalla Uiltucs Sicilia e dai cosiddetti ex lavoratori del villaggio di Cefalù e comparsi sulla stampa locale, al fine di ribadire la correttezza del proprio operato. La Società ha deciso di riaprire dopo 13 anni il villaggio di Cefalù, facendone la punta di diamante dei suoi resort a 5 stelle. La struttura del resort, completamente ricostruita rispetto a quella del 2005, è destinata ad accogliere la clientela internazionale più esigente in cerca di un servizio esclusivo e personalizzato, come previsto dagli elevati standard qualitativi relativi ai prodotti dell’Exclusive Collection. Club Med vuole mantenere una stretta connessione con il territorio siciliano e i suoi abitanti. A tal fine, ha aperto nel dicembre dello scorso anno, in partnership con il Comune di Cefalù e alla presenza dei rappresentanti sindacali (ivi inclusa la Uiltucs), un campagna di reclutamento diretta alla assunzione dei talenti locali.

La campagna di reclutamento è ancora aperta e, ad oggi, si contano già più di 60 assunzioni di cittadini di Cefalù e dintorni, che si sono dimostrati in possesso della particolare professionalità richiesta per operare nel campo degli hotel a 5 stelle. Club Med mai si è resa inadempiente nei confronti degli ex dipendenti. Nessun obbligo derivante dall’accordo sottoscritto nel 2005 sussiste, infatti, ad oggi in capo a Club Med. Nonostante siano trascorsi 13 anni dalla chiusura del villaggio nel 2005 ed al fine di agevolare il reinserimento nel mondo del lavoro del personale ex dipendente, in occasione di un incontro tenutosi in data 13 aprile 2018 presso la Regione Siciliana, Club Med si è impegnata a ricevere i curricula inviati a mezzo email dalla Uiltucs, ad esaminare le caratteristiche professionali e le competenze lavorative dei candidati, ai fini di un loro possibile inserimento nella struttura del Villaggio di Cefalù e, comunque a trasmettere i nominativi dei candidati alle società cui sono state esternalizzate le attività alberghiere.

In questi giorni, la struttura di reclutamento della società è al lavoro per dare corso agli impegni presi. Club Med ha, quindi, sin qui tenuto un comportamento corretto e rispettoso dei diritti di tutti i lavoratori, nonché degli impegni presi con le organizzazioni sindacali. Si auspica, pertanto, che le future iniziative dei sindacati non pregiudichino il buon andamento della stagione turistica a venire che costituisce una eccezionale occasione di rilancio per tutto il comparto turistico della Sicilia e di Cefalù, in particolare”.

LA REPLICA DELLA UILTUCS SICILIA

“L’atteggiamento del Club Med è strumentale ed esprime la volontà di non voler prendere in considerazione gli ex dipendenti. Ogni giustificazione dell’azienda non ha alcuna motivazione, è solo una presa in giro”. Lo afferma Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia in merito alla mancata riassunzione degli ex dipendenti del Club Med di Cefalù. “All’interno del bacino ci sono persone molto qualificate – dice Flauto – ma l’azienda le ha ritenute incompatibili. Come sindacato abbiamo mandato i curricula quattro volte, possiamo mostrare tutte le mail, ma l’azienda ritiene questo personale non compatibile. Come mai prima andava bene e adesso non più? Hanno scartato addetti alla lavanderia con una lunga esperienza prendendo personale esterno, hanno scartato baristi che conoscono le lingue.

Chi è stato assunto non ha alcuna qualifica diversa da chi è già nel bacino. Il personale altamente qualificato si può assumere per mansioni particolari, ma usare questa giustificazione per non assumere fattorini, addetti al giardinaggio, alle pulizie, significa non avere la volontà di dare la priorità agli ex dipendenti. Chiediamo alla Procura di verificare che non ci siano anomalie perché a questo punto il dubbio c’è, qualcosa non quadra e ci auguriamo non ci siano altre forme di irregolarità”.

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