Blutec, vertice sindaci-sindacati: “Adesso nuova fase, no a politiche miopi”

Redazione

Cronaca - Palermo

Blutec, vertice sindaci-sindacati: “Adesso nuova fase, no a politiche miopi”
Si è chiuso così un incontro del comitato dei sindaci del comprensorio termitano a Palazzo Comitini

07 Dicembre 2019 - 13:33

Una lettera aperta e una proposta di tavolo permanete per la vicenda Blutec. Si è chiuso così un incontro del comitato dei sindaci del comprensorio termitano a Palazzo Comitini, sede della città metropolitana di Palermo, alla presenza del sindaco di Palermo e della città metropolitana, Leoluca Orlando, dell’assessore comunale al Lavoro di Palermo, Giovanna Marano, della presidente del Consiglio comunale di Termini Imerese Anna Amoroso, oltre che dei primi cittadini del Palermitano e dei rappresentanti della Fiom, Fim e Uilm.

Al termine dell’incontro è stata sottoscritta una lettera aperta e formulata la proposta di un tavolo permanente. “Potrebbe ora aprirsi una nuova fase – si legge nel documento -. Sicuramente oggi il territorio non deve essere ostaggio di scelte miopi. Inizia un percorso nuovo che è sottolineato dalle potenzialità offerte dalla recente Amministrazione straordinaria di Blutec e dal subentro della cassa integrazione per i 12 mesi iniziali. Si possono ora prevedere altri scenari con la collaborazione e il lavoro sinergico di tutte le realtà coinvolte”.

Il Comitato dei sindaci dell’area termitana e la città metropolitana conferma la “volontà di piena sintonia” con le organizzazioni sindacali e sollecita “massima attenzione” del Governo nazionale, in particolare dei ministri per il Sud e la coesione territoriale, dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, ma anche del Governo Musumeci e del presidente dell’Autorità del sistema portuale della Sicilia Occidentale e degli amministratori straordinari di Blutec. A tutti viene proposto un tavolo permanente e “un’adeguata modulazione di accordo di programma per le scelte strategiche di sviluppo dell’intera area industriale, dando massima attenzione ai 300 lavoratori dell’indotto, per i quali va garantita protezione sociale”.

“Dopo aver vissuto sulla pelle dei siciliani l’incapacità del governo nazionale di affrontare seriamente la crisi della Blutec di Termini Imerese, adesso a fare le spese dell’inettitudine del secondo ministro dello Sviluppo economico del Movimento 5 Stelle sono i lavoratori pugliesi degli stabilimenti ex Ilva di Taranto. Stare al Governo e occuparsi dell’industria italiana è una cosa seria e complicata e questi ragazzi, catapultati ad affrontare problemi più grandi di loro, stanno dando il colpo di grazia all’economia del Mezzogiorno”. Lo dice, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. “Per trattare con Mittal, che vuole mettere in mezzo a una strada 4.700 persone, serve esperienza e concretezza – aggiunge – ricordo quando Beppe Grillo, prima della nascita del secondo governo Conte, auspicò che i ministri fossero individuati in un pool di personalità del mondo della competenza. Ecco, purtroppo così non è stato e oggi il futuro della più grande acciaieria è nelle mani di chi non ha mai fatto fronte a situazioni del genere. Serve una task force a cui affidare la soluzione del casi Ilva e Blutec e di tutte le altre crisi industriali. Il Sud ha già tanti problemi e non può diventare la palestra dove i 5 Stelle tentano di formare la propria classe dirigente a colpi di errori”.

A rispondere al presidente Musumeci è la senatrice termitana del M5S Antonella Campagna, componente della commissione Lavoro di Palazzo Madama. “Musumeci ha perso l’ennesima occasione per tacere. Sfruttare la crisi ex Ilva e il dramma di migliaia di lavoratori di Taranto è semplicemente vergognoso. Così come strumentalizzare la vertenza degli operai ex Fiat di Termini Imerese, oggi Blutec, finita al centro di un’inchiesta della Procura. Al Governatore siciliano, che a quasi due anni e mezzo dalla sua elezione non è riuscito a risolvere nemmeno uno dei dossier aperti in Sicilia, emergenza rifiuti in testa, ricordiamo che la crisi Fiat nasce nel 2007, mentre la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese risale al novembre 2012 e che questa crisi industriale ha attraversato da allora almeno 4 Governi. Ora imputare responsabilità all’attuale esecutivo e a chi attualmente guida il Mise equivale solo a strumentalizzare a mezzo stampa il dramma di migliaia di persone. Cominci a incarnare il ruolo per il quale è stato eletto e a partecipare alle riunioni sulla crisi Blutec invece di affidare a veline considerazioni prive di fondamento, che non reggono nemmeno sul piano politico”.

“Il presidente della Regione siciliana anziché dedicare del tempo per attaccare il Governo centrale, lo impieghi in maniera più fruttuosa per mettere mano seriamente alle difficoltà che le attività produttive stanno subendo in Sicilia, anche per colpa dell’incompetenza del suo Governo. Musumeci non ha mai partecipato ad alcun incontro ufficiale sulla Blutec, non ha mai proposto alcuna soluzione. Ha sempre inviato l’assessore Turano che non ha mai mostrato capacità, interesse o competenza, per risolvere anche le problematiche più semplici del nostro territorio”. A dirlo è il deputato del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, Luigi Sunseri, replicando alle dichiarazioni del governatore Nello Musumeci a proposito di Ilva e Blutec.

“Il presidente Musumeci parla di Termini Imerese per attaccare il governo? – aggiunge il pentastellato – Si ricordi che ha scippato proprio a Termini Imerese 18 milioni di euro con una delibera illegittima, regalandoli alla sua area geografica di provenienza. Ha fatto uno scippo su quel territorio che oggi dichiara di voler difendere a parole, attaccando strumentalmente il Governo centrale. Pensi ai problemi che dovrebbe affrontare lui da presidente della Regione, piuttosto che scaricare responsabilità a problemi creati da una classe politica di cui lui fa parte. Inoltre se è il secondo governatore meno apprezzato d’Italia, faccia un esame di coscienza e guardi alle sue inadempienze”, conclude Sunseri.

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