Piano Battaglia, il rischio che per quest’anno non si scii è concreto

Redazione

Cronaca - Il caso

Piano Battaglia, il rischio che per quest’anno non si scii è concreto
Esistono tutti i presupposti che fanno prevedere la possibilità concreta di un nuovo blocco anche per altre successive stagioni

23 Gennaio 2020 - 13:13

Come avevano anticipato, Uniti per le Madonie e Cittadinanza Attiva Sicilia hanno attivato i meccanismi per conoscere in fondo la situazione di Piano Battaglia. L’iniziativa è iniziata con lo studio degli atti e dei soggetti interessati alla vicenda. Per primi si è ritenuto di sentire il legale rappresentante della società che si è assicurata la gestione degli impianti di risalita fino al 2026 e dalla quale non si può transigere per il funzionamento della stazione. Si è rilevato dallo stesso la netta sensazione che la situazione sia più difficile di quella che si potrebbe percepire da quanto riportato dalla stampa.

Il groviglio giuridico, legislativo ed amministrativo che si è venuto a determinare, ha già portato la società a decidere di portare avanti una iniziativa giudiziaria a tutela degli interessi economici della stessa che, da voci di corridoio, pare averci rimesso oltre un milione di euro tra quanto investito per la realizzazioni degli impianti di risalita e la gestione delle piste nei due anni precedenti. Pare impossibile che la situazione si risolva nel giro di pochi giorni, quindi il rischio che per quest’anno non si possa sciare è reale e concreto.

Piuttosto, da quanto appreso, esistono tutti i presupposti che fanno prevedere la possibilità concreta di un nuovo blocco anche per altre successive stagioni, come avvenuto molte volte in passato. “Questa preoccupazione, che sarebbe sciagurata per l’asfittica economia delle nostre montagne – dichiara il portavoce di Uniti per le Madonie Franco Scancarello – ci ha indotti a richiedere, unitamente a Cittadinanza Attiva Sicilia, un urgente incontro al Sindaco della Città Metropolitana di Palermo Leoluca Orlando, titolare delle piste e proprietario degli impianti di risalita. Siamo convinti che se ogni ente, come dichiarano sempre tutti i responsabili degli stessi, debba effettivamente sforzarsi a fare quanto di competenza immediatamente, se vuole effettivamente il funzionamento di Piano Battaglia, se ci fosse la effettiva volontà e disponibilità di tutti, in due settimane si potrebbe essere in condizione di far ripartire la stazione sciistica e trovare le soluzioni amministrative e legislative per risolvere definitivamente i problemi sollevati dalla Piano Battaglia Srl”.

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