Bancarotta e riciclaggio: tre arrestati. Anche l’ex patron di Blutec

Redazione

Italia - Termini Imerese

Bancarotta e riciclaggio: tre arrestati. Anche l’ex patron di Blutec
Tra le accuse l'avere commesso numerosi episodi di bancarotta fraudolenta nella gestione della Blutec e Metec Spa

18 Giugno 2020 - 09:09

Su delega della procura della Repubblica di Torino, i finanzieri del Comando provinciale di Palermo, con la collaborazione dei colleghi di Torino e Lecce, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip del Tribunale di Torino nei confronti di tre soggetti, di cui uno destinatario di custodia cautelare in carcere: Roberto Ginatta, ex patron della Blutec. Due sottoposti agli arresti domiciliari: Matteo Orlando Ginatta e Giovanna Desiderato, per le ipotesi di reato di riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e da reato societario.

Il gip ha disposto il sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale della holding Mog srl, che nell’ultimo bilancio ha iscritto partecipazioni per oltre otto milioni di euro, di proprietà di Matteo Orlando Ginatta e formalmente amministrata da Giovanna Desiderato, che controlla indirettamente la Alcar Industrie srl con sedi a Lecce e Vaie (TO); quote societarie e disponibilità finanziarie del valore di circa 4 milioni di euro. La società è stata affidata a un amministratore giudiziario.

L’attività costituisce la prosecuzione del filone investigativo sviluppato dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, inizialmente con la procura di Termini Imerese e poi trasferito per competenza alla procura di Torino, che ha già portato nel corso del 2019 dapprima al sequestro della Blutec spa, oggi in amministrazione straordinaria, e, successivamente, anche della capogruppo Metec spa.

Roberto Ginatta già amministratore della Blutec e legale rappresentante della Metec, è accusato di aver distratto circa 16,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici, erogati dalla Regione Siciliana per il tramite di Invitalia (quale referente del Ministero dello Sviluppo Economico), per sostenere il programma di sviluppo finalizzato alla riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese, che prevedeva la realizzazione di una nuova unità produttiva presso gli opifici della ex impresa Fca Italy per la produzione di componentistica automotive; falsamento attestato alcuni dei presupposti per avere accesso ai fondi pubblici, con particolare riferimento all’idoneità economico-finanziaria dell’azienda per condurre a termine la progettualità oggetto di finanziamento; commesso numerosi fatti di bancarotta fraudolenta nella gestione della Blutec e della Metec a mezzo di comportamenti dolosi, reati societari e gravi condotte distrattive del patrimonio tra le quali, in particolare, il prelevamento del capitale sociale, la distribuzione di dividendi generati solo da alchimie contabili e l’acquisto di biglietti e abbonamenti per le partite di calcio della Juventus; autoriciclato il profitto illecito derivante dalla condotta di malversazione a danno dello Stato in altre attività imprenditoriali e speculative (quali l’acquisto di titoli esteri, ovvero il trasferimento di tali provviste a favore di altre divisioni del gruppo); parte di tali somme, sono state riciclate attraverso l’utilizzo della Due G Holding spa (successivamente denominata Mog srl), utilizzata sostanzialmente quale “cassaforte” degli indagati.

A Matteo Orlando Ginatta e a Giovanna Desiderato viene contestato il riciclaggio di oltre 500.000 euro realizzato attraverso la Mog spa. A carico del primo è ipotizzato anche il concorso nella bancarotta fraudolenta della Metec, in relazione all’operazione di acquisizione della Alcar Industrie, che ne ha aggravato il dissesto. Le indagini, coordinate dalla procura di Torino, sono state svolte tramite l’ausilio di intercettazioni telefoniche, complessi riscontri finanziari, ispezioni, perquisizioni, consulenze tecniche e l’assunzione di informazioni da persone informate sui fatti.

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