Agrifeudi approda in Sicilia, sulle Madonie.

Rosario Mangano

Eventi

Agrifeudi approda in Sicilia, sulle Madonie.
Alla scoperta delle radici di uno dei territori più affascinanti d’Italia.

18 Gennaio 2016 - 00:00

Una prova generale con Agrifeudi, che sta attraversando le Alte e le Basse Madonie, dal 27 al 30 aprile. Sono proprio le Madonie la prima tappa che Agrifeudi vuole sperimentare in Sicilia. Una prova generale, che anticipa l’approdo dei “rootisti”, si snoderà tra Petralia Sottana, Gangi, Castelbuono e Cefalù dal 27 al 30 aprile. «Una scelta territoriale precisa – ricorda la fondatrice di Agrifeudi, Letizia Sinisi – perché in questo pezzo di Sicilia c’è tutto ciò che occorre per permettere ad un “rootista” di fare esperienza diretta di quel che sono le declinazioni di Agrifeudi, pensate per vivere bene il proprio “viaggio”: tradizione enogastronomica, folklore, natura, paesaggio, arte e cultura, benessere».

Agrifeudi è una società di servizi per lo sviluppo territoriale e promozione turistica pugliese, fondata da Letizia Sinisi nel novembre del 2012, guidata da un direttivo prettamente al femminile. La novità che viene introdotta da questa nuova realtà, è quella di un modello organizzativo di tipo “partecipato” di sviluppo e valorizzazione territoriale con l’esplicito intento di racchiudere, in una nuova cornice, le eccellenze di un territorio come il nostro, coordinate e gestite in calendari di esperienze tematiche, integrate e stagionali erogate da operatori locali aperti tutto l’anno (festivi compresi).

La nuova filosofia su cui poggia tale modello organizzativo è quella del “Rooting”, inspirandosi ad un viaggio che tende alle origini, nelle radici del territorio. E’ attraverso percorsi esperienziali nuovi e inediti, svolti in un innovativo format narrativo di rappresentazione territoriale che il viaggiatore diventa, al tempo stesso, attore e spettatore del proprio viaggio, non più soltanto un semplice turista.

Nasce così il “Rootista”, cittadino di qualche giorno. Cittadino attivo e partecipe dei luoghi che visita, viaggiatore e attore locale, nell'ottica di un “ospite di valore” appassionato di sostenibilità e tradizione, ma anche di ricerca, condivisione e trasmissione delle proprie radici. Si tratterà di una vera e propria rappresentazione itinerante in quattro atti, dove quel che vive partecipa: a cominciare dallo stesso territorio la cui pienezza sarà goduta dal “rootista”, un turista “differente”, un membro temporaneo della comunità ospitante.

Il territorio non è più percepito nella sua staticità, ma visceralmente esplode nelle mani di chi lo attraversa. A scoprirlo saranno le stesse persone che lo vivono tout jour, in un connubio di emozioni che il respiro di un’intera terra ancora trasmette. In questi quattro giorni le strutture ricettive selezionate, gli operatori locali dell’enogastronomia, dell’artigianato, della tradizione artistica, sullo sfondo di un patrimonio architettonico ormai prossimo ad entrare tra i siti Unesco, con riconoscimenti e tributi di unicità anche recenti – come Gangi fresco di nomina a “Borgo dei Borghi più Belli d’Italia” – saranno tutti protagonisti, nella propria specificità, di un agire nuovo: rappresentare sé stessi per offrire un passato che è ancora un presente condiviso.

Un viaggio «dentro la pietra e l’acqua madonite, nell’intreccio di una cultura che danza fra le dita della sua gente» – come lo definisce ancora Letizia Sinisi – che diventa un’esplorazione nello spirito di un territorio, in una chiave di conoscenza delle radici e delle origini, nonché di sviluppo endogeno attraverso il sostegno alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio ambientale, storico e culturale del territorio.

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