Al Nord il via allo “Sblocca Italia”, in Sicilia il “Blocca cantieri”?

Redazione

Politica

Al Nord il via allo “Sblocca Italia”, in Sicilia il “Blocca cantieri”?
L’ Appello al governo del comitato “Cefalù, quale ferrovia”

18 Gennaio 2016 - 00:00

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comitato cittadino “Cefalù, quale ferrovia” sul blocco del cantiere per il raddoppio ferroviario Fiumetorto – Cefalù – Castelbuono

Mentre in tutte le regioni della Penisola si procede alla sollecita utilizzazione delle risorse messe in campo dal Governo con il decreto “Sblocca Italia”, in Sicilia sembra che si sia dato il via al “tacito decreto” “Blocca cantieri”. L ennesimo stop è arrivato con il fermo dei lavori di una delle 3 imprese impegnate (con dei sub-appalti) nel raddoppio ferroviario del secondo lotto (da Fiumetorto a Cefalù Ogliastrillo, di Km 20, finanziato con € 320 mln circa), della tratta Fiumetorto – Cefalù – Castelbuono (32 Km circa), lungo la linea Palermo – Messina, coincidente con il Corridoio trans-europeo N.1, Asse Berlino – Palermo.

L’amaro dubbio sulla reale volontà di “sbloccare” anche in Sicilia le opere pubbliche non solo “da finanziare” ma anche “finanziate”, “cantierabili” e addirittura “cantierate” è supportato – tra l’altro – dal mancato avvio dei lavori del secondo lotto (da Cefalù Ogliastrillo a Castelbuono, Km 12,300, € 530 mln circa) della citata arteria ferroviaria. Nonostante la gara di appalto del 2° lotto della “Fiumetorto – Castelbuono” sia stata aggiudicata il 16 aprile del 2012, ancora oggi non ci sarebbe l’approvazione dei Progetti esecutivi di questo importante segmento infrastrutturale e, conseguentemente, non possono avere inizio i relativi lavori che prevedono anche la realizzazione della nuova “fermata” di Cefalù in galleria, del tutto simile ad una stazione di metropolitana.

L’avvio a pieno regime dei cantieri per la velocizzazione in doppio binario della Fiumetorto – Cefalù – Castelbuono sarebbe una preziosa boccata di ossigeno per le immediate ricadute occupazionali. In prospettiva, rappresenta inoltre un indifferibile incentivo allo sviluppo economico del Distretto turistico di Cefalù e dei Parchi delle Madonie e di Imera, al rilancio – con il programmato Interporto – del Polo industriale di Termini Imerese, il cui Comprensorio registra un alto tasso di disoccupazione, accentuato dalla chiusura dello stabilimento Fiat.

Il Comitato cittadino “Cefalù – Quale ferrovia” – che ormai da 15 anni segue costantemente e in forma esclusivamente costruttiva l’iter progettuale e realizzativo di quest’opera di interesse regionale, nazionale ed europeo – seriamente preoccupato degli ulteriori “ritardi” nella esecuzione dei citati lavori, rivolge un caloroso appello al Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi, al Ministro delle Infrastrutture Lupi e al Presidente della Regione Siciliana Crocetta affinché vengano definitivamente rimossi gli ostacoli che ancora si frappongono all’apertura e alla prosecuzione dei lavori dei citati cantieri.

Cefalù, 6 ottobre 2014.

                                                                                                       Il Presidente

                                                                                                   Vincenzo CESARE

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