Alimena, assenteismo in consiglio comunale: tutte respinte le mozioni di decadenza

Redazione

Politica

Alimena, assenteismo in consiglio comunale: tutte respinte le mozioni di decadenza
Salvati 4 consiglieri, 2 di maggioranza e 2 di minoranza.

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il consiglio comunale degli assenti. Ad Alimena scoppia il caso dei “consiglieri fantasma”. Ben 4 su 13 quelli che, a norma di legge, sarebbero punibili con la decadenza, ma il consiglio comunale celebratosi la scorsa settimana nel piccolo comune madonita ha salvato tutti.   

La vicenda nasce da una mozione di decadenza presentata dal gruppo di minoranza nei confronti del consigliere Di Maggio, di fatto residente a Bologna, quindi praticamente impossibilitato ad esercitare con continuità le funzioni di consigliere. Anche un altro membro del gruppo di maggioranza, il consigliere Curione, avrebbe esaurito i “bonus” a disposizione, trovandosi di fatto nelle condizioni di poter essere defenestrato dal pubblico consesso.

La maggioranza fa scudo nei confronti dei due consiglieri e risponde pan per focaccia: anche 2 consiglieri del gruppo di minoranza, Macaluso e Santina Bausone, si troverebbero per le troppe assenze in condizioni di precario equilibrio: basterebbe approvare una mozione di decadenza per dire addio al ruolo di consigliere.   

L’argomento diventa così una patata bollente nelle mani del presidente del consiglio comunale Loredana Bausone che, in sede pubblica chiarisce la sua posizione: “Raccomando a tutti i consiglieri di aderire al proprio ruolo con serietà ed impegno e nel rispetto delle regole e dei cittadini”. Sembra il preludio ad una pioggia di decadenza, ma si comprende presto che l’orientamento del presidente del consiglio è di segno diametralmente opposto: nessun consigliere deve decadere!

Della stessa opinione il sindaco Alvise Stracci: “Mi trovo assolutamente d'accordo con il presidente del consiglio. Ritengo che ognuno per non venire in consiglio comunale ha dei giustificati motivi, come da documentazione prodotta.”

Durante i lavori del consiglio comunale viene chiamata in causa anche la posizione dell’assessore Albanese, in carica da pochi mesi e, di fatto, residente a Pisa per lavoro. La minoranza, senza troppi giri di parole, chiede la sua testa ma riceve il secco niet del sindaco Stacci che anzi annuncia l’imminente ritorno dell’assessore Albanese nel paese natio, avendo ottenuto, come suo preciso diritto, l’aspettativa.

La vicenda si conclude a “tarallucci e vino”, 3 mozioni respinte all’unanimità (quelle relative ai consiglieri Curione, Bausone e Macaluso) e una (relativa al consigliere Di Maggio) respinta a maggioranza e votata solo dai 3 consiglieri di opposizione, che fanno valere la sostanziale differenza fra il Di Maggio, residente a Bologna, e gli altri consiglieri, tutti residenti ad Alimena.

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