È morto, all’età di 82 anni, l’ultimo fabbro ferraio di Alimena, Giuseppe Domina, per tutti Mastro Peppino. Primo di nove fratelli, era un uomo di grande creatività, saggezza e umiltà. Aveva ereditato l’arte di lavorare il ferro, dalla famiglia di origine. Oltre a lavorarlo per l’utilizzo domestico, ferrava i cavalli, fino agli anni novanta, periodo in cui è andato in pensione. La sua bottega, sotto casa, era il suo luogo dell’anima, dove si rifugiava a creare oggetti, anche dopo la pensione, ascoltando la musica, dalla sua radiolina. Proprio lì, la sua comunità e la famiglia hanno dato l’ultimo saluto al Maestro ferraio, prima di essere portato in chiesa per la funzione religiosa. In tanti hanno lasciato un pensiero dedicato a lui, su un cartellone affisso al’ingresso della bottega. Solo qualche anno fa aveva raccontato, durante una fiera di artigianato, Mostra & Dimostra, la storia di suo nonno, Giuseppe, nominato Cavaliere del Lavoro all’International Exposition di Londra nel 1914. Il nonno, partecipando a un concorso, aveva inviato un catenaccio, con apertura segreta, completo di chiavi. La commissione reale, non potendo aprire il lucchetto, invitò il fabbro a Londra, pagandogli il biglietto, affinchè svelasse loro l’apertura. Così il fabbro alimenese fu accompagnato dal maresciallo del paese. La sua genialità ricevette un riconoscimento e gli organizzatori gli conferirono una Croce al merito della Corona inglese, conservata, con orgoglio da Mastro Peppino che con umiltà e pudore ne raccontava la storia.
L’estate scorsa ho raccolto le sue memorie indelebili e intense di bambino, durante l’entrata degli Americani ad Alimena, nel ’43, che spero vedranno presto la luce, anche grazie a lui.