Allarme chiusura Archivio di Stato: Intervista ad Alfonso Lo Cascio

Redazione

Cronaca

Allarme chiusura Archivio di Stato: Intervista ad Alfonso Lo Cascio
"Qui scoperte storiche, come quelle sullo Zoppo di Gangi". Un patrimonio che il territorio non può perdere

18 Gennaio 2016 - 00:00

È di pochi giorni fa l’allarme lanciato dall’Associazione SiciliAntica. La sezione di Termini Imerese dell'Archivio di Stato sarebbe prossima alla chiusura poiché la direzione generale non è in grado di pagare l’affitto dei locali in cui esso è ospitato. In tal modo, sull’immensa documentazione di registri notarili (trentamila volumi dall’anno 1408 al 1866) provenienti dal distretto di Termini Imerese e dal comprensorio madonita, incombe il rischio di un trasferimento in massa a Palermo, all’interno di box in lamiera nel cortile dell’ex convento della Gancia.  

Abbiamo posto ad Alfonso Lo Cascio, della Presidenza Regionale di SiciliAntica, alcune domande sull’argomento per chiarirne determinati aspetti.

 

SiciliAntica ha chiesto al primo cittadino di Termini Imerese e a tutti i Sindaci del territorio di impedire che questo luogo della memoria si spenga. Avete già ricevuto qualche risposta?

Finora nessuna e ho difficoltà a credere che ne arriveranno.

Allo stato attuale, la documentazione dov’è custodita? È possibile la consultazione da parte degli studiosi o di semplici interessati?

La sede dell’Archivio è in Vicolo Cannolo, nel centro storico della città. La consultazione è libera, ma bisogna tener conto del fatto che c’è un unico impiegato a tenere aperto l’ufficio, ogni mattina fino alle tre del pomeriggio. La direzione dell’Archivio di Stato non è più in grado di sostenere i costi di affitto della sede distaccata di Termini Imerese, la quale è percepita ormai come un inutile “peso”.

Un eventuale trasferimento di tutta la documentazione notarile a Palermo quali ripercussioni avrebbe sul patrimonio storico di Termini Imerese?

Il primo e più grave risultato consisterebbe nella perdita definitiva della documentazione: le carte non tornerebbero più a Termini Imerese. Un intero patrimonio di atti, registri e informazioni preziose sarebbe sottratto in maniera definitiva al suo territorio di appartenenza. Voglio ricordare che numerose scoperte artistiche, ad esempio quelle legate al celebre pittore detto “lo Zoppo di Gangi”, sono state fatte grazie alla consultazione dell’archivio custodito a Termini Imerese. Privare un territorio della sua memoria storica è un atto irresponsabile e dannoso.

Che proposte vi sentite in grado di avanzare per un’efficace valorizzazione dell’Archivio di Stato?

Noi abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale di individuare nuovi locali in cui ospitare lo storico archivio o, insieme agli altri Sindaci dei comuni interessati, di contribuire alle spese di affitto della sezione. Questo per quanto riguarda la difesa immediata dell’Archivio, ma per la sua effettiva valorizzazione si tratta di ben altro. Uno spazio del genere si presta a ospitare incontri, convegni, seminari e iniziative culturali di ogni tipo. Un archivio storico rappresenta la memoria del passato, a maggior ragione in una città come Termini Imerese e in un territorio ancor più vasto che stanno attraversando una crisi avvilente e disastrosa sotto ogni punto di vista. Non è accettabile, in una situazione di totale decadenza come quella che affrontiamo, che si attenti persino all’integrità del patrimonio storico.  

Ormai è iniziata la campagna elettorale per le comunali di Termini Imerese. Lei crede che il quadro politico, ormai in fibrillazione, riguardo alla questione dell’Archivio porterà avanti le solite “promesse” o potrà ottenere dei risultati concreti?

Il problema non è chi promette o che cosa si promette, ma risiede alla base di un progetto politico-amministrativo. Un’amministrazione disinteressata alla crescita culturale della comunità e alla valorizzazione delle risorse artistiche e storiche locali, difficilmente potrà impegnarsi in un serio progetto di recupero e di rilancio di un luogo, come l’Archivio di Stato di Termini Imerese, fondamentale per la memoria storica di un territorio tanto grande e ricco di cultura e tradizioni.

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it