Altofonte, furto di energia in via Vittorio Emanuele: 4 arresti

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Altofonte, furto di energia in via Vittorio Emanuele: 4 arresti
I controlli dei Carabinieri hanno accertato contatori alterati non solo per le forniture dell´impianto domestico, ma anche per due officine che si trovavano al pianterreno

18 Gennaio 2016 - 00:00

Due i  giorni di intensi controlli nel territorio del comune di Altofonte da parte della locale Stazione: lunedì, i militari dell’Arma, a seguito di mirati accertamenti volti a rintracciare le armi legalmente detenute da persone risultate defunte agli accertamenti anagrafici, ma che non erano state mai successivamente registrate presso alcun ufficio di P.S. come disposto invece dalle leggi in materia, hanno tratto in arresto G.V., nato a Palermo, classe 1967, residente ad Altofonte.

L’uomo, peraltro già legittimo detentore di un fucile regolarmente denunciato, è stato trovato in possesso di altri due fucili da caccia appartenuti al padre deceduto nel 2000 e mai successivamente denunciati alla locale Stazione Carabinieri. Per il reato in menzione l’Autorità Giudiziaria ha disposto la traduzione in carcere dell’arrestato e, dopo l’udienza di convalida, G.V. è stato rimesso in libertà e sottoposto all’obbligo di firma per due volte alla settimana presso la locale Stazione Carabinieri in attesa delle ulteriori fasi dibattimentali.

Nella giornata di martedì invece i Carabinieri hanno controllato un’intera palazzina in via Vittorio Emanuele del comune Parchitano, su cui gravavano sospetti di possibili allacci abusivi alla rete elettrica pubblica: sconcertante il quadro emerso a seguito dei controlli, prolungatisi per ore insieme ai tecnici dell’Enel. Quattro i condomini sorpresi nella flagranza del furto: A.M., nato a Palermo, classe 1967, pluripregiudicato e già sorvegliato speciale, aveva alterato il contatore affinché registrasse consumi inferiori del 78% non solo nella sua abitazione al 4° piano dell’immobile, ma anche presso la sua officina al pianterreno; U.M., nato a Palermo, classe 1974, aveva fatto lo stesso per il suo appartamento al 2° piano e per la sua officina per veicoli agricoli sempre al pianterreno e così pure M.M., nato a Palermo, classe 1973, aveva alterato il contatore della sua abitazione al 4° piano. Nella rete è caduto anche G.R.,nato a Palermo, classe 1971, che invece si era allacciato direttamente al cavo della rete elettrica per alimentare l’utenza della sua abitazione al 3° piano. Dopo la notte agli arresti domiciliari, i quattro, sono stati tradotti a giudizio per citazione diretta e convalidati gli arresti, hanno richiesto il patteggiamento: tutti sono stati quindi condannati a 4 mesi di reclusione e 300 euro di multa con pena sospesa perché incensurati tranne A.M., che non è stato ammesso al patteggiamento e, chiesti dunque i termini a difesa, è stato sottoposto all’obbligo di firma tre volte alla settimana ed all’obbligo di permanenza in abitazione durante le ore serali.

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