Bellolampo, rischio percolato. Orlando firma due ordinanze

Redazione

Palermo

Bellolampo, rischio percolato. Orlando firma due ordinanze
Il sindaco di Palermo decide lo stoccaggio temporaneo del liquido altamente inquinante in alcune vasche a tenuta stagna di proprietà della Esso e dell´Amap

18 Gennaio 2016 - 00:00

“Non sappiamo ancora quale sia la reale situazione a Bellolampo, non sappiamo ancora quanto grave sia la situazione del lago di percolato. Quel che sappiamo con certezza è che la situazione è grave; e che dal 2009, si proprio dal 2009 praticamente nulla è stato fatto per affrontarla.”

Lo denuncia il Sindaco Leoluca Orlando a cui oggi è stato chiesto di firmare, quale massima autorità di Protezione CIvile della città, due ordinanze con cui si dispone lo stoccaggio temporaneo del percolato in vasche stagne di proprietà di Esso ed Amap, in attesa del trasferimento negli impianti individuati dalla Regione in cui dovrà avvenire il trattamento. “Per sopperire alla continua e perdurante inadempienza da parte dei Commissari – afferma il Sindaco – si sono dovute riunione tutte le istituzioni ed enti che, con grande responsabilità e spirito di collaborazione stanno ora affrontando la situazione: Comune, Regione,
Protezione Civile, AMAP, Dipartimento Acque e rifiuti della Regione, l'Arpa, l'Asp”. Le due ordinanze firmate dal Sindaco prevedono che per 60 giorni l'Ami trasporti il percolato “con mezzi propri e a proprie spese” presso le due vasche di Acqua dei Corsari. Il Sindaco ha anche voluto ringraziare le due aziende coinvolte, Amap ed Esso, “per aver dato la propria immediata disponibilità a titolo gratuito, segno di attenzione e sensibilità ai problemi della città”. “Proprio ieri – sottolinea il Sindaco – gli Uffici della Protezione civile comunale avevano ancora una volta segnalato come dal 2009 da parte dell'Ami sia stata disattesa la direttiva europea sulle discariche e che l'unico intervento fatto per ridurre il percolato sia stata l'installazione di alcune pompe ad immersione”. “Da agosto continuo a chiedere un intervento autorevole perché sia
posta fine alla gestione dissennata dei Commissari – ha detto il Sindaco ricordando la lettera inviata al Ministero dell'Economia – che non ha posto in essere quanto necessario per risolvere i problemi dell'azienda ma li ha anzi aggravati”. “Proprio la vicenda del percolato – conclude Orlando – è quella che
maggiormente avrebbe dovuto attirare l'attenzione degli organi di vigilanza perché persino la Commissione parlamentare sulle ecomafie, nella sua relazione sul ciclo dei rifiuti in Sicilia, l'aveva ritenuta talmente grave da dedicarvi un capitolo, indicando chiaramente anomalie e interessi da colpire. Anche in questo caso, ad oltre due anni di distanza, nulla è stato fatto se non sperperare soldi in stipendi commissariali”. Le due ordinanze firmate oggi saranno inviate alla Procura della Repubblica, che già la scorsa settimana era stata invitata ad accertare responsabilità penali nella gestione dell'Amia.

Leggi la lettera che Orlando ha inviato al ministro Passera per denunciare la situazione dell'Amia in questo articolo

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