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Bretella di Caltavuturo, venerdì l’inaugurazione, ma non si placano le polemiche

“Lo abbiamo detto e lo abbiamo fatto! In appena 30 giorni abbiamo realizzato quello che il governo regionale non è riuscito a fare in 3 mesi, ovvero costruire un'alternativa per raggiungere in tempi brevi l'autostrada A19.” Lo scrivono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nell’invito a partecipare all’inaugurazione della ormai famosa bretella, in programma venerdì 31 luglio alle 11.30.

Ma mentre sale l’attesa per il taglio del nastro monta anche la polemica politica. A Caltavuturo c’è chi teme che la propaganda stia andando oltre le reali potenzialità del tratto di strada di prossima apertura. Fra questi il consigliere comunale Antonino Musca “La trazzera di Caltavuturo non può essere considerata una bretella – afferma il consigliere Dem – per amor della verità non posso restare inerme davanti alla grande speculazione mediatica e politica da parte del movimento 5 stelle siciliano sulla vicenda della “Regia trazzera” di Caltavuturo.”

“Nelle ultime settimane – continua Musca – si è fatta passare l'idea che questa famosa “trazzera” ricollega la Sicilia occidentale a quella orientale. La trazzera al posto della bretella. Niente di più falso. Mi dispiace contrastare gli amici grillini ma questa strada serve solo ai caltavuturesi e alle comunità limitrofe. Questa strada serve solo per collegare Caltavuturo con l'autostrada e non per ripristinare il collegamento tra Palermo e Catania come i grillini vorrebbero far credere. Da cittadino caltavuturese li ringrazio per il gesto compiuto ma il nostro impegno deve andare verso la risoluzione definitiva del problema. Questo significa ripristinare al più presto la SP24 e risanare la frana con soluzioni stabili con i fondi stanziati dal Governo Nazionale. La trazzera è, e deve essere un percorso temporaneo. Non può essere una soluzione definitiva per far uscire Caltavuturo dall'isolamento benché meno può essere considerata come una bretella utilizzabile da tutti i cittadini siciliani. Questa strada non potrà sopportare il passaggio giornaliero di una grande mole di auto, non ha le caratteristiche minime per essere considerata tale. Se venisse utilizzata da tutti gli automobilisti siciliani, la strada rischierebbe di essere distrutta dopo solo poche settimane dalla sua realizzazione. Smettiamola con le mosse mediatiche. La campagna elettorale deve ancora iniziare!”

Se Musca punta il dito contro quella che definisce “propaganda grillina”, il sindaco Domenico Giannopolo non ha ancora seppellito l’ascia di guerra con il suo ex partito e dice apertamente di non credere ai tempi dati dall’Anas per l’avvio e la conclusione dei lavori (4 mesi dal prossimo 10 agosto, presunta data di avvio del cantiere per la realizzazione della bretella sulla A19) e sfida il governo nazionale con una scommessa “i lavori non partiranno prima di settembre e finiranno tra febbraio e marzo. A destare preoccupazione sono due aspetti. «I progetti sono tre – spiega Giannopolo a meridionews- ci sarà un momento in cui sarà impossibile portare avanti i lavori contemporaneamente, la demolizione della carreggiata impedirà di lavorare sotto i piloni. E l'adeguamento della strada provinciale 24 incrocerà la realizzazione della rampa di immissione all'autostrada. Il tutto possibilmente con tre ditte diverse che insisteranno nello stesso punto». Il Comune di Caltavuturo è stato l'unico soggetto a dare parere negativo in sede di conferenza di servizi al progetto presentato da Guardabassi.  «E non ci smuoviamo da quel parere – puntualizza – la rampa è superflua, bisognava da subito mettere in sicurezza l'altra carreggiata, salvarla e demolire solo la prima. Invece ci sono stati troppi tempi morti perché la vicenda è stata sottovalutata: la frana è iniziata il 28 marzo, il pilone è stato colpito il 10 aprile, lo stato d'emergenza è del 18 maggio, l'ordinanza di affidamento a Guardabassi del 9 giugno. In una regione decente tutto questo si sarebbe fatto in una settimana». 

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