Burrafato e Crocetta: c'eravamo tanto amati!

Michele Ferraro

Politica

Burrafato e Crocetta: c'eravamo tanto amati!
Sulla crisi edilizia il sindaco scarica il governatore

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ormai alla rivoluzione crocettiana ci crede soltanto “l'interessato” affetto del senatore Lumia, per il resto è tutto un fuggi fuggi dal disastro del “Megafono”.

 

Già prima dell'estate si erano registrere le prime fratture fra il big sponsor del governatore nel territorio della c.d. “città a rete”, Totò Burrafato e lo stesso Rosario Crocetta, acclamato come salvatore della patria nel corso dell'ultima campagna elettorale.

 

Abbracci e baci lontani ormai anni luce e sepolti da una coltre di polverosi annunci sotto la quale si distinguono ora solo le macerie di un terremoto politico senza fine dal quale, opportunamente (e tardivamente) Burrafato cerca di smarcarsi.

 

Così nei giorni scorsi il sindaco di Termini Imerese rivolge una pesantissima accusa al governo regionale affrontando lo scottante argomento dell'eidlizia, sostanzialmente ferma in Sicilia dall'inizio della sciagurata rivoluzione.  

 

Burrafato sposa in toto la denuncia dell’Ance e mette in evidenzia l’inerzia della Regione siciliana a recepire le normative contenute nel Dpr. N. 380/2001 che semplificherebbero l’applicazione del “Decreto del fare” e del Decreto sblocca Italia”.

 

“Provvedimenti che faciliterebbero le procedure per far ripartire un settore che negli ultimi anni ha visto un costante crollo in termini occupazionali – ha dichiarato il sindaco Totò Burrafato – nella nota inviata al Presidente della Regione Rosario Crocetta e al Presidente dell’ARS. Nei primi sei mesi del 2014 le aziende fallite nella regione sono 497 e dal 2009 in Sicilia a fallire sono state 3.788 aziende, di cui 989 legate al settore edile.”

 

“Non possiamo tollerare – ha concluso Burrafato – che un settore così importante, resti improduttivo per motivi meramente burocratici. Inoltre – continua il sindaco di Termini Imerese – se tali normative non vengono recepite nella nostra regione, non potranno essere applicate tutte le novità contenute nel Testo unico dell’Edilizia. In Sicilia 80 mila lavoratori edili sopravvivono grazie agli ammortizzatori sociali e, ad oggi, non si intravedono nuove possibilità occupazionali né nell’edilizia privata, né tanto meno in quella pubblica.”

 

Burrafato ormai non si fida più di Crocetta, al quale in tutto il comprensorio madonita pare sia rimasto solo il sostegno, di dubbia consistenza, del sanatore Lumia.

 

L’intenzione del sindaco termitano è quella di snobbare il governatore e rivolgersi direttamente al presidente Renzi, affinché nei prossimi provvedimenti venga inserita la dicitura “legge di grande riforma economico-sociale”, frase che determina un’applicazione automatica della legge senza l’obbligo del recepimento da parte della Regione.

 

“Tuttavia – ed ecco qui l'ennesima tiratina di orecchie – resta forte l’appello alla presidenza della Regione siciliana affinchè acceleri l’iter per recepire quelle normative che, semplificando il Dpr n. 380/2001, darebbero impulso e crescita al settore edilizio”. 

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