Castelbuono, dissesto di via Forte, “scontro” in consiglio

Redazione

Cronaca

Castelbuono, dissesto di via Forte, “scontro” in consiglio
I consiglieri dei gruppi di opposizione attaccano il sindaco: "Risolva il problema o ci rivolgeremo alla Magistratura"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il 2 maggio scorso i Consiglieri comunali dei gruppi L’Ulivo per Castelbuono con Unione Civica di Centro, Nuovo Centrodestra e Gruppo Misto hanno presentato richiesta di convocazione del Consiglio comunale per esaminare e valutare la situazione idrogeologica dell’area circostante alla via Ten. Ernesto Forte. La richiesta è partita dall’evidenza dello stato di dissesto che si è di recente manifestato, soprattutto alla luce della circostanza che un intervento era stato realizzato lo scorso anno, che pare sia stato inutile. “Peraltro, siamo stati indotti nella richiesta muovendo dalla constatazione di tanta colpevole superficialità dall’Amministrazione comunale – dicono i consiglieri – , e dalle notizie di incontri con i cittadini residenti nella zona interessata, nell’ambito dei quali l’Amministrazione avrebbe richiesto agli stessi l’assunzione delle spese per l’affidamento di un incarico di studio geologico e per la successiva progettazione”.

Il Consiglio comunale ha discusso della questione il successivo 19 maggio. La Giunta comunale ha riferito di aver scritto al Genio Civile ed alla Protezione Civile. Questi hanno fatto dei sopralluoghi, ma non avrebbero dato una relazione al comune. E gli studi geologici sono stati a carico dei residenti della zona, visto che il Comune non ha ancora approvato il bilancio.

“La nostra impressione è che l’Amministrazione comunale non abbia le idee chiare su quello che occorre fare, e soprattutto non l’affronta con la dovuta energica determinazione – dicono i consiglieri -. Perciò, abbiamo proposto ed approvato in Consiglio comunale, un atto di indirizzo che si basa su quattro punti. Innanzi tutto, riteniamo che la pubblica amministrazione non possa recedere dalle proprie responsabilità e compiti, cincischiando ancora sull’affidamento dello studio geologico che è prioritario e pregiudiziale rispetto a qualsiasi fase progettuale, e dunque abbiamo proposto che sia conferito l’incarico attingendo alle risorse del fondo di riserva (che ammonta a 28.000 euro), di immediata disponibilità. Altro punto la progettazione dell’intervento da realizzare per mettere in sicurezza il versante. Se l’Amministrazione comunale non ha la disponibilità delle risorse, chiediamo di attivarsi presso il Cipe o altre istituzioni con determinazione affinché si trovino le risorse adeguate e rivolgersi al Genio Civile od alla Protezione Civile, ai quali mettere a disposizione lo studio geologico, per chiedere di approntare il progetto, così come è stato fatto per la frana di Liccia.  In modo prioritario anche alla luce di quanto avvenuto proprio in queste ore a Firenze, abbiamo approvato nel documento di indirizzo del Consiglio Comunale di dare mandato all’ufficio tecnico comunale, di concerto con il Comune di Pollina, per la predisposizione di un progetto per un urgente intervento teso alla realizzazione di un by-pass della condotta dell’acquedotto che porta l’acqua a Pollina, per evitare che la trazione della predetta condotta possa causare la rottura, con gravissime conseguenze, per il versante che si affaccia su via San Guglielmo.

E tutto ciò, va fatto con urgenza, senza ulteriori tentennamenti. Infine, nella considerazione della gravità della situazione e vista la superficialità dell’Amministrazione Comunale, annunciamo che, se entro breve tempo non riscontreremo nessuna significativa attività della stessa, nostro malgrado saremo costretti a rivolgerci a chi di competenza, al fine di stabilire eventuali responsabilità sui ritardi”.

Non è stato possibile ottenere una replica dal sindaco.

Il pericolo è reale, non possiamo arrivare sempre il giorno dopo.

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