Cefalù, bagarre in consiglio comunale, non si approva il regolamento Tasi

Redazione

Cronaca

Cefalù, bagarre in consiglio comunale, non si approva il regolamento Tasi
Lapunzina: "Così facendo i cittadini saranno costretti a pagare la tassa in un 'unica soluzione"

18 Gennaio 2016 - 00:00

“Non esiste a Cefalù nessun “partito delle tasse” così come non esiste in nessun altro Comune d’Italia amministrato da Sindaci e Consiglieri di qualunque appartenenza politica”. Ha commentato così il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, la decisione del consiglio comunale di non approvare il regolamento Tasi. Decisiva, è stata l’astensione di sette consiglieri: Cassata, Scialabba, La Rosa, Riggio, Giardina, Lombardo e Cortina che hanno costretto al rinvio la seduta. “La TASI al pari dell’IMU e della TARI esiste – dice il primo cittadino -, è prevista dalla Legge Italiana e come tale tutti i Comuni hanno precisi obblighi nel disciplinarla e nel regolamentarla. Invece il Consiglio Comunale di Cefalù ha deciso di non decidere. O meglio, 7 consiglieri d’opposizione astenendosi hanno determinato la mancata approvazione del Regolamento TASI, con la conseguenza che non si è nemmeno potuto entrare nel merito del confronto sulla quantificazione delle aliquote, oggetto della delibera successiva”.

La mancata approvazione del Regolamento e la conseguente assenza di indicazione delle aliquote non significa l’esenzione dal Tributo per i cittadini cefaludesi, ma il pagamento della TASI avverrà in unica soluzione entro il 16 dicembre, con l’aliquota base dell’1×1000. “Quello che io stesso e i restanti 6 consiglieri (Franco, Genovese, Terrasi, Tumminello, Garbo e Pizzillo) abbiamo voluto insistentemente spiegare nel corso del dibattito – prosegue Lapunzina – è che la TASI compensa tutta una serie di ingenti tagli a risorse e trasferimenti per centinaia di migliaia di euro e che, soprattutto, oltre a garantire gli equilibri di bilancio, risulta fondamentale per il mantenimento degli impegni assunti da tutto il Consiglio Comunale nel Piano di Riequilibrio pluriennale. Un Piano, è bene ricordarlo, finalizzato al pagamento dell’enorme massa debitoria che altre amministrazioni hanno generato e che ad oggi è l’unica strada per evitare il dissesto finanziario con tutto ciò che esso comporterà sia in capo alla pressione fiscale sia a riguardo dei creditori”.

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