Cefalù, braccio di ferro fra Comune e Simona Vicari. La senatrice si oppone al risarcimento

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Cefalù, braccio di ferro fra Comune e Simona Vicari. La senatrice si oppone al risarcimento
Arriva il ricorso contro la sentenza di condanna. La Giunta incarica un legale per il processo di Appello

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nuova puntata della “lite” fra il Comune di Cefalù e l'ex sindaco Simona Vicari. Il contenzioso che ha messo l'uno contro l'altra il Municipio e l'ex inquilina, risale al 2008, quando la giunta municipale guidata da Guercio conferiva all’avvocato Giancarlo Pellegrino l’incarico per recuperare le somme erogate dal Comune all’on. Simona Vicari per l’indennità di carica di primo cittadino della città normanna. Somme che la Vicari non avrebbe dovuto percepire in funzione dell’ormai famosa norma sul divieto di cumulo tra l’indennità di sindaco e quella di deputato regionale.

Tale azione legale nasceva da un obbligo di fatto degli allora amministratori comunali che avevano il dovere di dare esecuzione alla sentenza della CGA n. 158/07, per non incorrere nel reato di danno erariale.

Nel novembre scorso è arrivata la sentenza di condanna dell’attuale senatrice e sottosegretario allo sviluppo economico: la terza sezione del Tribunale Civile di Palermo ha infatti condannato Simona Vicari a risarcire alle casse del Comune la somma di 218.513 €, oltre agli interessi e alle spese legali (circa 12 mila euro).

Come lasciato presumere con le dichiarazioni rilasciate all’indomani della condanna, Simona Vicari ha proposto ricorso contro la sentenza, inoltrando al Comune di Cefalù, lo scorso 25 marzo, un atto di citazione in Appello contenente anche l’istanza di sospensione del risarcimento disposto in primo grado.

Ricevuta la nota, il sindaco ha immediatamente predisposto gli atti propedeutici alla costituzione nel giudizio di Appello al fine di ottenere la conferma della sentenza di primo grado e di procedere esecutivamente per il recupero forzoso delle somme dovute. A tal fine è stato deliberato dalla giunta municipale di conferire all’Avv. Giancarlo Pellegrino, che già aveva seguito la causa in primo grado, il mandato di continuare ad assistere gli interessi dell’Ente nel contenzioso aperto contro la senatrice.

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