Cefalù, controlli dei carabinieri alle attività commerciali ed ai cantieri: decine i lavoratori “in nero”

Redazione

Cronaca

Cefalù, controlli dei carabinieri alle attività commerciali ed ai cantieri: decine i lavoratori “in nero”
Multe "salate" per i titolari

18 Gennaio 2016 - 00:00

 I Carabinieri del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Palermo, nel corso dell’ultima settimana di ottobre, nell’ambito dei servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero hanno visitato 5 attività commerciali e 4 società edili a Palermo, Cefalù, Capaci e Trappeto. D’intesa con il dirigente della Direzione Territoriale del Lavoro di Palermo, Michele Augugliaro, hanno sottoposto a questo ulteriore controllo le 9 aziende riscontrando in 7 di queste la presenza di15 lavoratori “in nero” su 27 controllati: sono scattate pertanto le sospensioni amministrative delle attività poiché occupavano lavoratori senza tutele previdenziali e assistenziali oltre la soglia del 20% negli esercizi commerciali e nei cantieri edili. Anche in questo caso i datori di lavoro hanno regolarizzate le posizioni delle maestranze, ottenendo quindi la revoca dei provvedimenti impeditivi all’esercizio delle attività previo il pagamento di 1950 euro. 

Le 4 le denunce penali in stato di libertà dei titolari di ditte edili sono state formalizzate in presenza delle seguenti violazioni:

il non avere formato e informato i lavoratori sui rischi del cantiere;

il non avere utilizzato scale a norma coi previsti ancoraggi;

il non avere sottoposto a visita medica i lavoratori.

Le predette attività permettevano di :

comminare ammende per 33.756€;

contestare sanzioni aggiuntive per 13.650€;

recuperare contributi INPS per oltre 15.000€;

impartire 6 prescrizioni ad ottemperare alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro e degli illeciti in materia di sicurezza e salubrità delle condizioni di lavoro dei lavoratori.

Quanto emerge dai controlli è uno spaccato di mondo del lavoro che spesso cerca di sfuggire ad ogni regola contributiva e giuslavoristica. Il “nero” è praticato un po’ per necessità, un po’ per cultura dell’illegalità e il timore di perdere quella poca offerta di  lavoro da parte dei lavoratori favorisce taluni imprenditori irrispettosi della civile convivenza. Inoltre questo atteggiamento di silenzio e rassegnazione aiuta, specie in certe aree connotate da rilevante presenza malavitosa, il compattarsi di una cortina spesso impenetrabile che non agevola invece l’azione degli Ispettori del Lavoro.

In più nell’edilizia l’atteggiamento di certi imprenditori, che loro malgrado si trovano di fronte all’evenienza dei ribassi d’asta, è quello di risparmiare su tutto: la prima vittima di questa situazione è la sicurezza nei cantieri, rafforzata spesso dall’atteggiamento insofferente alle restrizioni fisiche del lavoratore stesso che non sempre segue le regole di autotutela durante le lavorazioni. Questo insieme di concause, crea un ambiente difficile e con il quale i Carabinieri si trovano a misurarsi tutti i giorni, ma che superano grazie allo spirito di servizio e alla dedizione al proprio lavoro.        

Ed è anche il lavoro certosino e costante dell’Arma nella Tutela del Lavoro insieme a quello degli Ispettori civili delle Direzioni Territoriali del Lavoro, che tende a mantenere stabili le garanzie per i lavoratori e gli standard di osservanza delle leggi in materia di sicurezza  lavoro.

L’Arma rimane un presidio al servizio dei cittadini e dello Stato e finalizza ogni propria azione al perseguimento di questi obiettivi: tutela del cittadino e delle leggi dello Stato.      

Le attività ispettive d’intesa fra la Direzione Territoriale del Lavoro e il Comando Provinciale dell’Arma, continueranno con il massimo impulso del Nucleo Carabinieri ispettorato del Lavoro di Palermo, al fine di verificare l'osservanza nei confronti del personale occupato delle norme di tutela dei rapporti di lavoro, di legislazione sociale, di igiene e sicurezza a Palermo come nelle altre aree urbane e rurali della provincia.  

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it