Cefalù, emergenza idrica: il PD accusa “l’opposizione se ne lava le mani”

Redazione

Politica

Cefalù, emergenza idrica: il PD accusa “l’opposizione se ne lava le mani”
Cade nel vuoto l’appello al senso di responsabilità rivolto dal sindaco alle opposizioni

18 Gennaio 2016 - 00:00

Parte da una richiesta di convocazione formulata dall'opposizione a fine febbraio per trattare, anche in seduta straordinaria e urgente, la situazione relativa alla gestione del servizio idrico, il comunicato diramato oggi dal PD di Cefalù in eguito al consiglio comunale celebratosi ieri.

“Alla luce di quanto avvenuto stasera viene da chiedersi quale fosse realmente l’urgenza avvertita dall’opposizione, in merito alla questione dell’acqua – si legge nella nota diramata dai democratici – A nostro avviso solo quella di scappare di fronte alla responsabilità politica di bocciare la proposta dell’amministrazione comunale. Bocciando invece, in via preliminare, gli estremi di necessità e urgenza di fatto l’opposizione non solo si è rivelata incoerente, ma soprattutto ha dimostrato di non avere né proposte alternative né il coraggio politico di entrare nel merito della delibera di affidamento del servizio ad Amap, che, lo si ribadisce, è una società a capitale e partecipazione interamente pubblica.”

“Ci chiediamo – continua la nota – cosa abbia da guadagnare la città tutta rispetto all’impossibilità per il Comune, prevista dalla legge, di assumere la gestione autonoma di un servizio la cui essenzialità per i cittadini è superfluo ribadire. Siamo fortemente preoccupati da quanto di qui a qualche giorno può accadere in termini di disservizi e costi cui il Comune di Cefalù non si capisce come potrebbe far fronte visto che, a norma di legge, non può gestire in proprio né emettere ruoli nè recapitare bollette ai cittadini. La delibera di stasera, fermo restando le legittime perplessità, dovute anche alla posizione assunta da Amap, che lamenta gli eccessivi costi della potabilizzazione come vero e unico motivo di diseconomia, avrebbe permesso al Comune di Cefalù di trovare una strada sulla gestione del servizio, nel pieno rispetto della normativa e soprattutto a tutela dell’Ente e dei cittadini. Di fronte ai serissimi problemi che si potranno riscontrare in danno a tutti, nell’imminenza dell’apertura degli alberghi e delle strutture ricettive e di un crescente fabbisogno d’acqua, che in assenza di gestione non si capisce chi a questo punto dovrebbe assicurare, l’opposizione ha scelto, quasi per contrappasso, di lavarsene le mani.”

Cade nel vuoto quindi l’appello del sindaco che sperava in una assunzione di responsabilità da parte di tutto il consiglio comunale, “confido – aveva dichiarato Lapunzina – che non prevalgono posizioni strumentali, che prescindono da una seria e responsabile valutazione della particolare situazione in cui ci troviamo. La gestione del servizio è oggi in uno stadio assai incerto, dopo che l'affidamento provvisorio ad AMAP è scaduto, senza che siano, nel frattempo, maturate condizioni che consentano di delineare altre soluzioni. Sia a tutti chiaro che il Comune di Cefalù non è, allo stato delle cose, legittimato a gestire il servizio idrico, e non lo sarà nemmeno qualora dovesse, nelle prossime settimane, costituirsi l'Assemblea Territoriale Idrica., stante l'impugnativa della L.R. 19/2015, nella parte in cui prevedeva la gestione diretta da parte di comuni associati in sub ambito. Invero, ciò che l'Assemblea Idrica potrà realisticamente fare, con il notevole tempo che per ciò necessita, è avviare le procedure di gara, per un nuovo affidamento a soggetto privato, sul modello APS, per il quale occorrerebbero comunque mesi.  L'affidamento ad una società pubblica e in house, come AMAP, è l'unica concreta possibilità che la legge attuale offre per garantire una regolare prosecuzione del servizio, e consentire la predisposizione di un piano per il miglioramento delle condizioni strutturali delle reti e degli impianti.  La competenza, in ciò, è chiaramente del Consiglio comunale, ai sensi della L.142/90, per come recepita nell''Ordinamento Regionale Enti Locali. Ogni decisione irrazionale, così come l'assenza di decisioni , sarebbero foriere di gravissime conseguenze, avendo presente la cessazione del servizio di potabilizzazione al 15 marzo p.v. , preannunciata da Sorgenti Presidiana, proprio a causa dell'incertezza sull'affidamento della gestione.  Davanti al rischio di una interruzione del servizio idrico, il legittimo bisogno di ciascuno a fruire di un bene essenziale come l'acqua non può essere subordinato a , pur rispettabili, logiche politiche. Sono, per questo, certo, che i Consiglieri vorranno, con la loro responsabile azione, garantire la possibilità a tutti i cittadini di fruire della risorsa idrica.” L’appello però non è stato raccolto dai componenti dei gruppi consiliari di opposizione.

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