La notizia lanciate dalle colonne dell’edizione palermitana di Repubblica, lo scorso 17 ottobre, era di quelle che fanno scalpore: secondo quanto affermato dalla redazione di via Principe di Belmonte, dalla prefettura di Palermo sarebbero arrivate delle missive ad alcuni comuni della provincia, fra i quali appunto Cefalù, recanti informazioni su presunte indagini in corso rispetto a sospetti di infiltrazioni mafiose nelle procedure di affidamento dei lavori pubblici.
Immediata era arrivata la secca smentita del primo cittadino “Lunedì mattina, chiederemo lumi a S.E. il Prefetto, per comprendere il senso della notizia pubblicata venerdì sulla edizione Palermo del quotidiano La Repubblica” aveva dichiarato a caldo Lapunzina, lamentandosi di come una così grave notizia, tutta da confermare, venisse data in pasto ai lettori in maniera generica e non circostanziata.
Già allora Rosario Lapunzina si era affrettato a dichiarare che nulla risultava agli atti del Comune di Cefalù, rispetto alla presunta lettera che, secondo La Repubblica, sarebbe stata inviata dalla Prefettura.
A settimane di distanza, e nonostante le espresse richieste di chiarimento e sollecitazioni, al Comune non esiste traccia della fantomatica lettera.
Così, oggi l'Amministrazione comunale di Cefalù, da notizia di aver affidato il mandato di procedere, in sede giudiziaria, nei confronti del quotidiano “La Repubblica” e della testata online “Cefaluweb” che avrebbe ripreso il presunto scoop. Oggetto del contendere proprio le notizie diffuse nella giornata di venerdì 17 ottobre, circa ipotesi di infiltrazioni mafiose nell'affidamento di lavori pubblici da parte dell'Ente.
“Riteniamo inaccettabile – afferma Rosario Lapunzina – che si possa parlare, in maniera del tutto arbitraria ed infondata, di “ombra della mafia” sulla nostra Città, creando danno all'immagine di Cefalù e mettendo in dubbio la correttezza dell'operato della Pubblica Amministrazione. La diffusione di detta “notizia” trarrebbe spunto da una ipotetica lettera, che sarebbe stata inviata dalla Prefettura di Palermo ad alcune. Amministrazioni comunali, tra cui quella di Cefalù, per informarle di un rischio di infiltrazioni mafiose. Abbiamo a più riprese affermato che al Comune non è giunta alcuna lettera di tal genere e abbiamo scritto a S.E. il Prefetto per chiedergli di confermarci l'esistenza di un allarme di infiltrazioni mafiose negli appalti. Anche in questo caso, nessuna allarme ci è stato segnalato. Nonostante ciò – conclude Lapunzina – c'è chi, per evidenti ragioni di interesse politico, continua a speculare sulla questione. Ragion per cui, abbiamo ritenuto opportuno e necessario che la vicenda si sposti nella sede deputata all'accertamento della verità e delle conseguenti responsabilità.