Cefalù, il sindaco Lapunzina contro la richiesta di dimissioni “atteggiamento stucchevole”

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Cefalù, il sindaco Lapunzina contro la richiesta di dimissioni “atteggiamento stucchevole”
I 13 consiglieri di opposizione puntano il dito sul ritardo del rendiconto 2013

18 Gennaio 2016 - 00:00

“Non vi è nessun significativo ritardo nella predisposizione del rendiconto 2013 e, comunque, la attuale fase nulla ha a che vedere con l'iter propedeutico all'approvazione dell'atto” scrive in una nota diffusa alla stampa il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina in seguito alle richieste di dimissioni giunte dai 13 consiglieri di opposizione

“I consiglieri – aggiunge il sindaco – già da oltre due mesi, hanno a disposizione le carte e debbono decidere se approvare o non approvare il rendiconto. Già ai primi di agosto il Consiglio era convocato sul punto, che non si è potuto trattare perché la “nuova maggioranza” consiliare ha abbandonato i lavori. A quasi un mese di distanza, non mi pare che il dibattito abbia messo in evidenza problematiche che determinano la non approvabilità del rendiconto.”

“Nonostante ciò – fa notare Lapunzina – il Vice Presidente del Consiglio, intervenendo per dichiarazione di voto a nome di 13 Consiglieri, ha dichiarato che “mai e poi mai” avrebbero potuto dare il loro voto favorevole al rendiconto. Di fronte ciò, non mi pare abbia senso la recriminazione sui tempi, dato che, prima o dopo, il commissario ad acta si sarebbe insediato ugualmente.”

“Mi auguro, pertanto – conclude il sindaco – che i Consiglieri della “nuova maggioranza”, sappiano andare aldilà di una stucchevole richiesta di dimissioni, e, ritornando sui propri passi, si assumano le responsabilità del ruolo, riconoscendo la regolarità dell'atto e dandovi approvazione. Nel caso in cui, viceversa, dovessero persistere nella volontà annunciata, è la legge a prevedere quali sono le conseguenze. Non si può perseguire un obiettivo “politico” senza caricarsi le connesse responsabilità”

 

La nota del sindaco giunge in risposta alla richiesta di dimissioni presentata dai tredici consiglieri di opposizione e fatta inserire nel verbale della seduta consiliare di martedì notte. A sottoscriverla i consiglieri Iuppa, Barranco, La Rosa, Giardina, Riggio, Messina Patrizia, Messina Pasquale, Lombardo, Liberto, Cortina, Di Chiara, Scialabba e Cassata.

La decisione di chiedere le dimissioni di Lapunzina sarebbe stata la convocazione urgente del consiglio per approvare il rendiconto finanziario 2013.

«Malgrado i ripetuti solleciti posti in essere dai Consiglieri Comunali sin dai primi giorni del mese di Aprile del 2014 – scrivono in una nota congiunta i 13 consiglieri – l’Amministrazione Comunale ha provveduto alla trasmissione del rendiconto finanziario solo alla fine del mese di Luglio del 2014».

I consiglieri della “nuova maggioranza” puntano il dito poi sul presidente del consiglio Antonio Franco reo di non aver riunito tempestivamente la Conferenza dei Capigruppo a seguito dell’avvenuta chiusura della seduta consiliare del 13/08/2014, determinando di fatto la nomina del Commissario ad Acta.

Sotto accusa la strategia dilatoria dell’Amministrazione Comunale che, secondo l’opposizione  “ha, sino ad oggi, determinato la concreta difficoltà da parte dei Consiglieri Comunali di addivenire ad una piena cognizione degli atti sottoposti al loro vaglio».

Gli inquilini di sala delle capriate escludono poi ogni iniziativa rivolta allo scioglimento del consiglio comunale perchè «determinerebbe di fatto una pericolosa libertà di azione di codesta monocratica ed incompetente Amministrazione, la quale, peraltro, si vedrebbe svincolata dal controllo di una opposizione che oggi rappresenta più che la maggioranza assoluta dei cittadini».

Per concludere, i tredici consiglieri, di fronte allo – scontato – rigetto della richiesta di dimissioni da parte del primo cittadino,  assumono tre impegni. «Adoperarsi con ogni mezzo utile a garantire la prosecuzione dell’attività Consiliare; assicurare alla cittadinanza, una rappresentanza idonea a controllare l’irresponsabile attività di questa Amministrazione Comunale; determinare utili indirizzi politici necessari a codesta Amministrazione, priva di qualsivoglia progettualità, ad evitare ulteriori errori e conseguenti danni».

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