Cefalù, scattano i sigilli al laboratorio oncologico del San Raffale Giglio

Redazione

Cronaca

Cefalù, scattano i sigilli al laboratorio oncologico del San Raffale Giglio
La procura ha convalidato il sequestro del complesso aziendale

18 Gennaio 2016 - 00:00

Dopo il sequestro dei giorni scorsi per 12 milioni di euro, per la società LATO arriva una nuova batosta che fa lievitare a quota 40 milioni il totale dei beni bloccati dalla guardia di Finanza. Ad essere posto sotto sequestro è adesso l’intero complesso aziendale, compresi beni mobili, immobili e conti correnti mentre è stata bloccata l’erogazione dell’ultima parte di finanziamento (circa 9 milioni) per il completamento del progetto finanziato dal Miur.

Sono tre i progetti finanziati dal ministero finiti sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti, tutti derivanti da istanze presentate dal gruppo fondato dall’ex ministro alla salute Ferruccio Fazio, nell'ambito del “Fondo agevolazione ricerca”. A fronte delle richieste della LATO il Miur aveva concesso oltre 36 milioni di euro, 20 dei quali sono stati corrisposti.

“Il primo progetto  – specifica il quotidiano Repubblica – riguarda la ricerca di nuove tecnologie diagnostiche per la cura dei tumori e la formazione di ricercatori e tecnici di laboratorio. Il secondo riguarda lo studio ed il trattamento dei tumori del seno mediante tecniche altamente innovative. Il terzo concerne lo sviluppo di capacità diagnostiche e terapeutiche attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie”.

Secondo il Gip la LATO avrebbe incassato i contributi utilizzando documenti falsi, fatture gonfiate e report falsificati in cui si attestavano, per i rimborsi dovuti, centinaia di ore di lavoro mai realizzate.

“Inoltre – svela ancora il quotidiano diretto da Ezio Mauro – gran parte delle attività di formazione sono state svolte presso strutture di Milano anziché a Cefalù (l'ospedale San Raffaele di San Donato Milanese e il Laboratorio interdisciplinare tecnologie avanzate dell'Istituto Bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Segrate). Ma negli atti è stata indicata come sede Cefalù, che essendo area economicamente depressa ha permesso all'azienda di beneficiare di ulteriori contributi”.

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it