Collesano, al centro Myc si presenta il libro di Valentina Vivona

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Collesano, al centro Myc si presenta il libro di Valentina Vivona
L'11 settembre alle ore 17,30, "Il razzismo non è un punto di vista, ma un crimine"

18 Gennaio 2016 - 00:00

A Collesano giorno 11 Settembre, ore 17,30, presso il Centro MYC, ci sarà la presentazione del libro “Il razzismo non è un punto di vista, ma un crimine” di Valentina Vivona (Psicologa SPRAR e Componente Consiglio Direttivo Mete Onlus).

L’incontro è organizzato dal MYC (Madonie Youth Centre), centro polifunzionale, incrocio di arte, cultura e tradizioni. Un punto di riferimento per i giovani di Collesano e dei Comuni delle Madonie.

Ne discuteranno insieme all’autrice, Giorgia Butera presidente dell'Associazione Mete Onlus ed i ragazzi e le ragazze del laboratorio cultura del MYC. 
Mete è un'associazione siciliana, molto attiva sul territorio e a livello internazionale. Si occupa di promuovere cultura di pace, l’attività della Associazione verte su questioni di estrema criticità e centralità quali il rispetto dei Diritti Umani, l’integrazione, la convivenza civile.

Così, dichiarano i promotori dell’iniziativa: “Abbiamo da poco intrapreso un percorso di riflessione sui temi del razzismo e dell’appartenenza alle comunità, sui meccanismi di inclusione ed esclusione che agiscono sui soggetti di volta in volta che vengono trattai in maniera inferiore: i non-cittadini, i migranti, le donne. Il testo di Valentina Vivona, il primo che presentiamo, concentra l’attenzione sulle storie di violazione dei diritti umani, in particolar modo sui fenomeni del turismo sessuale, delle spose bambine, dell’infibulazione”.

Attraverso una narrazione autobiografica nella quale si combinano i diritti fondamentali, la presa d’atto del razzismo come malattia sociale, la riscoperta di un nuovo significato di ‘umanità’, l’autrice ci fornisce una chiave di lettura che privilegia l’inclusione e la costruzione di una relazione autentica tra persone.

“Miriamo – dicono gli organizzatori – al coinvolgimento dei giovani del laboratorio e di quanti a vario titolo lavorano nell’ambito dell’accoglienza e saranno invitati alla presentazione e ad intervenire, nella seconda parte del pomeriggio ossia quella del confronto, con una libera testimonianza relativa ad un tema preciso: il razzismo e le sue forme nel contesto di riferimento. Tale occasione si configura come il primo appuntamento, seguito ad un incontro preparatorio e laboratoriale, di un ciclo di riflessione sui temi suddetti che combinerà il cinema, il documentario, la lettura e discussione in comune, l’ascolto delle storie e lo studio. Si tratta di un esperimento in uno spazio neonato e bisognoso di stimoli, contenuti e condivisione”.

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