Collesano, c'è un'altra lettera anonima

Redazione

Cronaca

Collesano, c'è un'altra lettera anonima
Questa volta è indirizzata al consulente del sindaco Imburgia

18 Gennaio 2016 - 00:00

Aggiornamento delle 10.30: dopo l'annuncio di ieri pubblicato sul sito del comune di Collesano che dava notizia della nuova lettera anonima recapitata in municipio, trapela oggi il nome del nuovo destinatario, si tratta del consulente a titolo gratuito del sindaco Giambartolo Imburgia. Sulla vicenda delle due lettere anonime è in corso un'indagine delle forze dell'ordine. Rimane ancora coperto da riserbo il contenuto di questa seconda lettera che però, secondo quanto anticipato dal sindaco Meli, conterrebbe minacce alla famiglia del consulente.  

 

Un'altra lettera anonima arriva, questa volta, all'indirizzo di un diretto collaboratore del Sindaco. A darne notizia è proprio Giovanni Meli che, sul sito ufficiale del comune madonita, parla di “minacce gravissime per il destinatario e per la sua famiglia”. La notizia è stata pubblicata alle 21.05 di ieri (23 gennaio – ndr) ma non trapela ancora il nome del collaboratore minacciato.

“La mano è la stessa e la strategia intende raggiungere lo stesso obiettivo criminale” scrive Giovanni Meli che poi aggiunge “Quanto accade conferma ancora di più che Collesano non deve abbassare la guardia e dovrà continuare a difendersi con maggiore perseveranza e senza lasciarsi intimorire dai vigliacchi che sanno soltanto nascondersi dietro l'anonimato.”

Poi il primo cittadino ribadisce l’intenzione di andare avanti con il suo impegno politico, anche in vista delle prossime elezioni:

“Spero di essere creduto quando dico che il senso di amarezza ha raggiunto un livello così alto da indurmi ad abbandonare il mio ruolo. Ma so che se così fosse, non io, ma la comunità intera perderebbe il diritto di pensiero e di libertà. Finiremmo, tristemente, per dare ragione a chi ha come unico obiettivo l'intimidazione mafiosa e la destabilizzazione del nostro paese. Evidentemente abbiamo ben operato per scatenare tanta rabbia e tanta cattiveria; evidentemente abbiamo dato fastidio a chi è stato ostacolato, a chi ambisce ad occupare ruoli istituzionali decisionali in grado di soddisfare interessi che nulla hanno a che fare con i principii basilari di legalità e rispetto delle regole istituzionali”.

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