Coltivava canapa in casa, arrestato muratore di Borgetto

Redazione

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Coltivava canapa in casa, arrestato muratore di Borgetto
I carabinieri hanno scoperto una stanza sotterranea nascosta adibita a serra. Sequestrate piante già essiccate

18 Gennaio 2016 - 00:00

I Carabinieri della Compagnia di Partinico, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno arrestato per il reato di “coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio” e “detenzione abusiva di armi” Pietro Giaimo, 36 anni muratore di Borgetto. I militari, infatti, a seguito di perquisizione domiciliare presso l’abitazione di proprietà di Giaimo, hanno scoperto che in una stanza c’era una botola aperta dove, per mezzo di una scala in ferro, si accedeva ad una stanza ricavata sotto il livello del pavimento. All’interno della stanza i carabinieri scoprivano Giaimo intento a tagliare delle piante di canapa indiana. Il locale di circa 12 mq, con pareti in cemento, era stato realizzato ad hoc per ospitare una vera e propria serra artificiale dove produrre e coltivare canapa indiana. Infatti all’interno del locale si trovavano un condizionatore d’aria acceso e funzionante, 58 vasi di plastica per la coltivazione, alcuni bidoni di plastica da 5 litri pieni di fertilizzante, un aspiratore d’aria collegato con un tubo di alluminio, con accanto un aeratore, entrambi funzionanti, un quadro elettrico con accanto 10 contatori, un secchio di plastica contenente apici di piante di cannabis secchi per un totale di 600 grammi. Alle pareti opposte della stanza erano tesi alcuni fili di ferro cui erano appese delle lampade alogene funzionanti e 42 piante di presunta cannabis, prive di radici, parzialmente essiccate, alte un metro circa ciascuna. Inoltre, al piano primo dell’abitazione si rinveniva un sacchetto in plastica contente canapa indiana per un un totale di 50 grammi. In un’altra abitazione nella disponibilità di Giaimo si rinveniva una pistola modello Revolver calibro 38 special e 50 cartucce dello stesso calibro, illegalmente detenute. La sostanza stupefacente e l’arma venivano sottoposte a sequestro, mentre Giaimo su disposizione dell’autorità giudiziaria veniva sottoposto al regime degli arresti domiciliari.

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