Così Villalba ha fatto pace con il “suo” Michele Pantaleone

Redazione

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Così Villalba ha fatto pace con il “suo” Michele Pantaleone
Lo scrittore/giornalista che raccontò la mafia, non era ben visto. Grazie all´impegno di alcuni cittadini del comune nisseno, adesso ha gli onori che merita

18 Gennaio 2016 - 00:00

Pubblichiamo con piacere un pezzo sull'incontro che si è tenuto a Villalba su Michele Pantaleone, lo scrittore/giornalista natìo della cittadina nissena che seppe raccontare con maestria e dovizia di particolari, i fatti principali e le dinamiche mafiose della Sicilia dopo la seconda guerra mondiale. L'articolo è stato realizzato da Jim Tatano.

“Finalmente Villalba ha fatto pace con Michele Pantaleone. Dopo decenni di silenzio il paese ricorderà due date che hanno permesso di puntare i riflettori su un illustre figlio-padre della comunità: la prima è stata il 23 aprire del 2013 quando il nostro collaboratore Jim Tatano ha scritto un pezzo per ricordare lo scrittore villalbese. Da lì si è aperto un dibattito che ha portato all’incontro con l’assessore Giuseppe Tramontana che gli ha proposto di organizzare un convegno su questa illustre figura. A loro si è aggiunto con grande impegno lo studente Ettore Di Vita ed i tre hanno lavorato, a nome e per conto del Comune, avendo carta bianca dal Sindaco Plumeri, fino a raggiungere la seconda data storica, quella dell’8 agosto, il fatidico incontro culturale “Parlando di Michele Pantaleone”. Il dibattito, con la magistrale moderazione di Ignazio Maiorana che ha saputo scoprire gli alti e bassi di un’epoca e di un paese, si è aperto con i saluti del Sindaco dando atto che l’illustre scrittore villalbese ha raggiunto vette mai toccate prima sia per cultura che per la lotta alla mafia; la parola poi è passata alla neo dottoressa Flavia Fruscione che, presentando una tesi di laurea su Pantaleone, ha avuto modo, durante il dibattito, di parlare di come grazie allo scrittore ha riscoperto le obliate origini del suo paese. Poi la parola è passata agli insegnanti delle scuole medie Mariano Mistretta e Giuseppina Immordino, il primo per parlare della genesi di quel incontro, la seconda per parlare dei suoi legami familiari con lo scrittore. In seguito la parola è passata al sociologo Carlo Marchese (venuto direttamente da Taranto per questo imperdibile appuntamento) che ha raccontato vicende personali toccando anche la storia nascosta della nostra Nazione facendo esplodere una “bomba” sul Generale Dalla Chiesa, ma ha anche proposto di costituire un Parco Letterario e dedicarlo a Michele Pantaleone; a questa proposta si è aggiunta quella dell’artista Pippo Madè che, colmo di commozione e di felicità per il ricordo dell’amico, ha pubblicamente lanciato la proposta che se una stanza della biblioteca comunale (luogo dove si è tenuto l’incontro) fosse stata dedicata allo scrittore, la biblioteca sarebbe diventata inoltre Pinacoteca Madè. Poi la volta dello scrittore Gino Pantaleone che ha di recente scritto la biografia in fase di pubblicazione su Michele Pantaleone mostrando immagini inedite e documentazioni sul vissuto e sugli scritti d’una vita che ha lottato contro la mafia e per il suo paese. In conclusione l’intervento del Prof. Tommaso Romano che ha parlato sull’importanza culturale di questo personaggio villalbese. Una giornata storica che ha gratificato parenti, conoscenti e molti che ignoravano il trascorso di quel figlio-padre di un piccolo paese che non sempre l’ha visto di buon occhio e che grazie alla rivoluzione culturale di Tramontana, Di Vita e Tatano ha finalmente fatto pace con la sua terra amata”.

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