Dissesto dell´AMIA. Il sostituto procuratore generale Enza Sabatino chiede il proscioglimento dei vertici per prescrizione

Redazione

Palermo

Dissesto dell´AMIA. Il sostituto procuratore generale Enza Sabatino chiede il proscioglimento dei vertici per prescrizione
La mancata denuncia da parte dell´allora sindaco Diego Cammarata "salva" i vertici dell´azienda

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il sostituto procuratore generale di Palermo Enza Sabatino ha chiesto alla quarta sezione della Corte d'Appello il proscioglimento per prescrizione nei confronti degli ex amministratori ed ex sindaci dell'Amia. I vertici dell'azienda erano stati condannati in primo grado per i falsi nei bilanci del 2005 e del 2006, ma i reati sarebbero ormai prescritti da alcuni mesi, a causa del lungo tempo trascorso dall'epoca dei fatti e dalla mancanza di querela da parte del Comune che, al tempo del secondo mandato di Diego Cammarata, si era costituito parte civile ma non aveva presentato una alcuna denuncia,se lo avesse fatto, nella propria qualita' di socio unico dell'azienda avrebbe fatto scattare un'aggravante chea avrebbe allungato i termini per far maturare la prescrizione. Fra gli imputati che se la caveranno con la prescrizione l'ex presidente ed ex senatore del Pdl e dell'Udc Enzo Galioto e l'ex direttore generale, Orazio Colimberti, che avevano avuto due anni e sei mesi in tribunale. Avevano avuto un anno e mezzo, invece, gli ex membri del Cda Antonino Giuffre', Giuseppe Costanza e Camillo Triolo, mentre i componenti del collegio sindacale avevano preso un anno (Angelo Canzoneri e Francesco Arcudi) e otto mesi (Gaetano Mendola). Secondo quanto ritenuto dalla terza sezione del tribunale, che aveva pronunciato la sentenza il 30 giugno 2011, grazie a una “operazione di ingegneria societaria” gli imputati sarebbero riusciti a inserire nei conti 60 milioni di profitti fittizi, escludendo le perdite, che ammontavano a quasi 48 milioni: cio' sarebbe stato reso possibile dalla compravendita simulata di mezzi, immobili e dalla stipula di contratti con una societa' satellite (Amia Servizi srl) creata esclusivamente a questo scopo. In questo modo i vertici dell'Amia avrebbero ottenuto premi di produttivita' e si sarebbero garantiti la permanenza nel Cda di un'azienda che oggi e' in procedura prefallimentare e che gia' allora era in dissesto. (fonte AGI)

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