Dove vanno le Madonie? Parola al segretario PD di Gangi Giandomenico Lo Pizzo

Redazione

Editoriale

Dove vanno le Madonie? Parola al segretario PD di Gangi Giandomenico Lo Pizzo
L'esponente dei democratici propone una riflessione sul Parco delle Madonie

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ho come l’impressione che il territorio delle Madonie si sia cullato, e si stia ancora adagiando, sulla autoconvinzione che le strategie messe in atto fino ad oggi hanno fatto di noi il territorio più virtuoso d’Italia.

Aldilà delle considerazioni sui tecnicismi vari che la scienza statistica potrebbe mettere a nudo, mi piacerebbe in questa sede prendere spunto da quanto accade in queste settimane attorno al Parco delle Madonie, per fare un breve ragionamento sul territorio.

Risale al 2006 la prima istanza di adesione al Parco delle Madonie che poi hanno portato a compimento ben cinque nuovi Comuni: Gangi, Blufi, Bompietro, Alimena e Lascari, tutti Comuni i cui territori, non solo perchè certificato da un tecnico, ma anche per evidente storia passata, avevano e hanno i titoli per aderire. Nel 2006 da Consigliere Comunale ho sostenuto questa richiesta che ancora oggi  (giorno 8 maggio dovrebbe, a quanto pare, riunirsi il Consiglio del Parco) rimane per aria.

La sintesi: superati tutti gli ostacoli burocratici vari, le richieste di adesione arrivano ad un soffio per essere esecutive ma, il Comune di Petralia Sottana nelle sedi opportune fa valere le sue prerogative di “Stato” confinante determinante per la finalità di contiguità territoriale nel processo di adesione, rivendicando: – maggiore “governance” nel territorio (leggasi Parco delle Madonie), – il coinvolgimento del Consiglio del Parco nelle scelte decisionali e – la necessità che le adesioni vengano realizzate con i territori ambientalmente migliori dei Comuni e non solo con aree limitrofe di più scarso interesse.

Quest’ultima proposizione l’abbiamo rivendicata da sempre come Partito Democratico a Gangi.

Di fatto il processo oggi è bloccato, nulla viene detto alle popolazioni, nessuno (associazioni, partiti, enti, istituzioni, etc) viene coinvolto nel dibattito e nessuno, a parte l’ex Presidente Pizzuto, sembre volere dipanare la matassa (associazione ambientaliste, sordomute nella vicenda, incluse).

Da qui sorge la considerazione: se si ritiene che le Madonie debbano essere governate solo per la mera gestione del potere (governance meglio detta) attraverso la gestione dei propri spazi di competenza (parco, pist, sovima, gal, distretto turistico, tra un po’ unione dei comuni, eccetera, eccetera) lo si dica chiaramente.

Purtroppo, ci pare che l’idea iniziale delle Madonie si è persa; ci si sta confondendo attribuendo priorità ai cerchi magici della gestione del potere più che ai progetti. Con buona pace di Fabrizio Barca e dei fondi per le aree interne tanto agognati.

Aspettiamo che ufficialmente i Comuni di Gangi, Blufi, Alimena, Bompietro e Lascari dicano la loro sulla vicenda; se le buone intenzioni prevarranno in tempi rapidi non esiteremo a sostenerle, in caso contrario si aprirà un altro vulnus nel territorio di una non indifferente gravità. 

Giandomenico Lo Pizzo (Segretario circolo PD di Gangi)

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