Federico Albanese: The Houseboat and The Moon

Rosario Mangano

Vinile

Federico Albanese: The Houseboat and The Moon
Giovane compositore e brillante pianista italiano

18 Gennaio 2016 - 00:00

Dopo i frenetici giorni passati a cercare di tenere botta ai roboanti annunci Ypsigrock 2014, torniamo con qualcosa di meno festival e più adatto alla musica da camera.

Lui è un giovane e brillante compositore milanese, in adozione artistica trapiantanto a Berlino, Federico Albanese si presenta come tra i più versatili pianisti nello scenario della musica contemporanea. Polistrumentista, ha iniziato a studiare pianoforte e clarinetto già da bambino, attratto dalle fascinazione del mondo della musica rock si dedica al contrabbasso e alla chitarra come autodidatta, ben presto diventa una figura nota nell’ambient underground milanese, suonando in diverse band.

La sua maniera è una composizione ariosa e cinematografica, che fonde musica classica, pop e psichedelica. Subisce negli anni le influenze provenienti della musica nera, folk, elettronica e della musica classica moderna e contemporanea, le stesse ne hanno esaltato le doti naturali e le abilità compositive, spingendolo a toccare tutte le sfaccettature del mondo musicale in genere. Passando cinque anni come prop man in svariati set cinematografici, coglie nella connessione tra musica e immagine il canale preferenziale per la sua personale espressione musicale. Incrocia nel suo tragitto Jessica Einaudi, cantante e cantautrice, assieme alla quale fonda il duo di avant-garde La Blanche Alchimie, pubblicano due album il primo omonimo nel 2009 uscito per Poderosa/Edel, il secondo “Galactic Borendom” (Poderosa/Universal, 2011) usciti in Italia e poi in Germania guadagnano l’attenzione della critica nazionale ed internazionale, suonando in tutta Europa, Russia e negli USA. Nello stesso periodo Federico Albanese, componendo e scrivendo canzoni per La Blanche Alchimie, ritrova l’amore per il suo primo strumento, il pianoforte.

Accade che nel 2010 si dedica alla composizione di una prima colonna sonora per un cortometraggio dal titolo “Pick Up” di Manyhands (collettivo di giovani registi italiani). Dal 2011 inizia a comporre musiche post-incise, collaborando con il chitarrista e compositore elettronico Antiteq,su film già usciti come: Iron Man (Kim Ki Duk), Lucifer Rising (Kenneth Anger), Faust e Alice in Wonderland (Jan Svankmajer). Nel 2012 segna la colonna sonora per il documentario di Matteo Cherubino “Fabulae Romanae”, progetto commissionato da Ermenegildo Zegna per il MAXXI di Roma. Lo stesso anno, realizza le musiche del lungometraggio “Ombre in lontananza “, sotto la regia dello spagnolo Orlando Bosh.

Decide così di incidere le sue opere per farne un disco solista, registrando per la Denovali Records col titolo “The Houseboat and The Moon”, uscito lo scorso febbraio. Per l’incisione del suo primo lavoro, Albanese ha usato un vecchio registratore tedesco del 1969, un Uher Royal Deluxe in grado di cogliere le piccole sfumature, le imperfezioni, i rumori del pianoforte e dello spazio intorno ad esso. Il risultato è una fusione di atmosfere e contrasti, intrise di elettronica e incursioni d’archi di violoncello. Tra i più bei dischi strumentali, ascrivibile tra il modern classic e il sentimentale, ci spinge con incredibile capacità e maestria lungo una continua metamorfosi che attraversa il sentimentalismo con armonie melanconiche e adagi maestosi, sonate dimesse e notturni, trasversalmente ai tredici brani che compongo l’opera di Albanese. Un viaggio pianistico evocativo e sognante sulla scia di un latente, ma neanche tanto, Satie. Composizioni mai stucchevoli, piene di trame immaginifiche arricchite di una pulsante elettronica essenziale, trasmettono la giusta potenza emotiva capace di toccare dentro l’animo.

“The Houseboat and the Moon” avvolge in maniera ipnotica con le sue arie contaminate di rarefazioni elettroniche e solenni archi, creando un mondo ovattato di melodie dolcissime e carezzevoli corde, dinamiche soffuse e travolgenti riuscendo a legare l’universo sonoro e il linguaggio 2.0 delle nuove tecnologie, senza risultare tedioso piuttosto capace di catturare l’attenzione dell’ascoltatore fino alla fine del disco.

È possibile ascoltare “The Houseboat and The Moon” su spotify al link: http://play.spotify.com/album/3ruk4Xz4vQ06vS8ch4Pq0p?play=true&utm_source=open.spotify.com&utm_medium=open

Federico Albanese – Carousel #3

http://www.youtube.com/watch?v=80W4Rt_6_Fs

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