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Ferrovie, interrogazione dell’On. Culotta (PD) sul malfunzionamento delle tratte che collegano Palermo

Il malfunzionamento delle linee ferroviarie Palermo – Messina, Palermo – Agrigento, Palermo – Punta Raisi e Palermo-Trapani e le condizioni ostili in cui sono costretti a viaggiare i loro pendolari, sono finite al centro di un’interrogazione parlamentare depositata ieri pomeriggio dal deputato del PD, Magda Culotta.

Nel documento, indirizzato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’onorevole Culotta – congiuntamente ai colleghi di commissione, Giuseppe Berretta, Antonino Moscattt e Franco Ribaudo – chiedono la verifica sullo stato attuale del trasporto ferroviario siciliano e una decisiva sollecitazione di Trenitalia, per adeguare orari e convogli. Da diversi mesi infatti, le linee sopra citate sono al collasso a causa di continue soppressioni e ritardi, oramai quotidiani e sistematici. I ritardi, come ricordato dagli onorevoli, variano tra i 10 e i 30 minuti, la composizione dei treni, specie negli orari di punta, è ridotta, le porte automatiche sono spesso guaste e gli impianti di condizionamento climatico sono assenti o malfunzionanti. Come ripetutamente denunciato dal Comitato Pendolari Sicilia, le tratte ferroviarie Palermo – Messina, Palermo – Agrigento, Palermo – Punta Raisi e Palermo – Trapani “rappresentano un importante snodo per il trasporto di passeggeri pendolari che tutti i giorni ne usufruiscono per raggiungere il posto di lavoro e i luoghi di studio e di cura”.  Nell’interrogazione parlamentare si chiede quindi un intervento urgente da parte del Ministero di competenza, per risolvere disagi e disservizi che i pendolari subiscono. La mancata manutenzione dei treni è causa di un circolo vizioso che produce guasti e quindi ritardi, e potrebbe essere accentuata dal passaggio di competenze dallo Stato alla Regione Siciliana. Con questo trasferimento, infatti, come ricordato nell’interrogazione, si assisterà a un vertiginoso taglio da 20 milioni di euro – tra i fondi richiesti da Trenitalia (130 milioni) e quelli erogati dalla Regione Siciliana (111 milioni) – che potrebbe generare mancanza di risorse per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee ferroviarie che collegano il capoluogo siciliano.

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