“Fiumi” di droga nelle Madonie, arrestato un palermitano

Redazione

Cronaca

“Fiumi” di droga nelle Madonie, arrestato un palermitano
Riforniva i piccoli spacciatori, che poi rivendevano la "roba" a Caltavuturo, Vallelunga ed Alia

18 Gennaio 2016 - 00:00

A Palermo, zona Acqua dei Corsari, i militari della Stazione Carabinieri di Caltavuturo, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Vincenzo Pizzo, pregiudicato 41enne palermitano, emessa dal Tribunale di Palermo – Ufficio del Gip, colpevole del reato continuato di spaccio e detenzione ai fini dello spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish.

L’esecuzione della misura cautelare è la conclusione di un’attività investigativa finalizzata al contrasto del fenomeno dello spaccio oltreché dell’uso di sostanze stupefacenti che la Stazione Carabinieri di Caltavuturo aveva avviato nel corso del mese di novembre del 2012, quando, proprio nel piccolo centro madonita, sulla Strada statale 120, all’altezza della zona artigianale, nel corso di un servizio di controllo del territorio, a seguito di una perquisizione veicolare, i militari operanti rinvenivano nella disponibilità di due giovani di quel centro 2 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish, che gli stessi dichiaravano di aver acquistato a Palermo.

L’attività di persuasione esercitata dai militari permise di raccogliere utili elementi di spunto investigativo, che sin da subito furono acclarati nel corso dell’indagine che venne avviata con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Termini Imerese. Infatti l’ attività investigativa permise di ricostruire le dinamiche legate all’uso di sostanze stupefacenti in quel territorio, individuando l’odierno arrestato quale fornitore dei giovani del posto e non solo, che con cadenza pressoché settimanale si recavano a Palermo per rifornirsi di sostanza stupefacente per poi farne uso in gruppo a Caltavuturo. Molteplici sono state le cessioni accertate e preavvisate telefonicamente, nel corso delle cui conversazioni la richiesta di sostanza veniva celata mediante l’utilizzo di un linguaggio criptico, preventivamente concordato tra acquirente e spacciatore, con il quale si faceva riferimento a “tessera”, “biglietti”, “coso” ed  il quantitativo veniva indicato “uno”, “due”, “pezzo a pezzo”. Le cessioni si consumano dinanzi la porta dell’abitazione della madre di Pizzo, nei pressi della stessa o di una gelateria ubicata nei paraggi ed in taluni casi invece la sostanza stupefacente veniva consegnata a domicilio. Un panetto di Hashish veniva ceduto alla cifra di 100 euro, mentre le dosi di cocaina circa 20/25 euro al grammo, atteso che durante l’indagine sono state accertate anche cessioni di questo tipo di stupefacente.

Nel complesso dell’attività investigativa venivano recuperati e sequestrati circa 200 grammi di hashish e alcuni grammi di cocaina, sostanze cedute ai pusher delle provincie di Palermo e Caltanissetta, che a loro volta spacciavano agli assuntori locali, ai giovani di Caltavuturo, Vallelunga Pratameno ed Alia.

Le indagini durate circa sei mesi si sono concluse con l’emissione della misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti di Pizzo che veniva ristretto presso la Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo.

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