Gangi e le sue “frane amiche”

Michele Ferraro

Editoriale

Gangi e le sue “frane amiche”
Il Borgo più bello rischia l'isolamento

18 Gennaio 2016 - 00:00

C’è un ridente paese che pare abbia deciso di scommettere sulla fortuna. E’ Gangi, il Borgo più bello d’Italia. In realtà sarebbe l’ex Borgo più Bello d’Italia, me per chi scrive lo è sempre stato e lo è ancora.

Gangi ha una vecchia amica: la S.S. 120 che, dopo una lunga serpentina che si dipana fra Castellana e Petralia Sottana, regala al comune madonita, in un curioso gioco di prospettive, lo scettro di panorama più bello di Sicilia.   

A dire il vero i rapporti con la vecchia amica sono usurati dal tempo e, come il vecchio Borgo si rifà il trucco con le ristrutturazioni, anche la S.S. 120 reclama attenzioni che tardano ad arrivare.

Capita così che, proprio in prossimità di Gangi, sia in direzione Nicosia che in direzione Petralia, si aprono due pericolose frane. La prima ha una storia ormai antica: nel febbraio del 2009, vale a dire più di 6 anni fa, crolla la montagna che domina la S.S. 120, fra Gangi e Sperlinga, a pochi chilometri dal centro abitato madonita, in c.da Riilla.

Per più di due anni è un vero incubo per i gangitani: dall’atra parte della strada, in direzione Nicosia, non ci sono soltanto numerose aziende agricole e importanti reti commerciali, ma anche scuole molto frequentate e l’ospedale Basilotta che, con quello di Petralia, è da sempre punto di riferimento per la popolazione gangitana. Poi nel maggio del 2011 si inaugura la bretella, costata 990 mila euro, che ricongiunge la S.S. 120. La struttura è ben costruita ma poggia sul corpo di frana, tanto che, l’anno successivo (precisamente nel giugno del 2012) verrà chiusa per interventi urgenti necessari a fermare una nuova frana che si stava sviluppando proprio sul nuovo tracciato.

Da allora pare che la situazione si sia stabilizzata. Ma attraversare quotidianamente una bretella posta nel mezzo di una enorme frana non è certo il massimo della sicurezza. Lo si sapeva bene già allora e, consapevole di essere davanti ad una soluzione tampone, il sindaco Giuseppe Ferrarello, al taglio del nastro annunciava la vera buona notizia: “è pronto il progetto per ripristinare definitivamente la SS120, con la realizzazione di un viadotto, mancano solo alcuni pareri e presto sarà bandita la gara d’appalto.”

Era il maggio del 2011, esattamente 4 anni fa, oggi del viadotto è scomparsa anche la memoria. Ciò che invece è comparsa, ormai da più di un anno, è un’altra frana, a poche centinaia di metri dall’uscita di Gangi, in direzione Petralia Sottana. Dall’aprile dello scorso anno si transita con il senso unico alternato e, lo scorso mese di aprile, il giorno di pasquetta per la precisione, un nuovo preoccupante movimento proprio su quel tratto di frana, ha determinato la spaccatura dei tubi del metano. Un segnale o, se vogliamo, un avvertimento da parte di una vecchia amica, la S.S. 120 “Gangi mia bellissima, io sono ancora ferita e se non ti decidi ad intervenire…”.

Con una frana a destra ed una a sinistra e 27 milioni di euro, già stanziati, che prendono tutt’altra direzione c’è da chiedersi se e quanto queste due “frane amiche” aspetteranno i nostri comodi.   

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