Categories: Cronaca

Gangi, l'ultimo saluto a Giovanna

È la stessa processione di gente che vedi per le feste dei santi, oggi anche per gli angeli. Il cielo caldo di ottobre, fuori luogo anche quello, fuori stagione, oltre il tempo, oltre le previsioni. È che poi non puoi fare niente altro che rimanere in silenzio, insieme a tutto il resto.

Tutto è immobile nel sagrato della Chiesa del Salvatore, quella proprio adiacente alla casa dei genitori di Giovanna. Se arriva una nuvola è perché ce l’ha portata il vento, è una carezza? Magari si.

Forse piove. Forse non ancora. Nelle probabilità di cosa possa fare il cielo sopra le teste tutte rivolte verso lo stesso punto c’è solo qualche parola a metà. Ma cosa fa il cielo nessuno può prevederlo mai davvero. E’ per questo che oggi siamo qui. Per l’inatteso che ci devasta, per questa giornata fuori dal tempo.

Ed è forse lì che si incastra questo vento, senza quasi più lacrime, senza quasi più voci. Sopra la dimensione di un cielo che non ci appartiene veramente, in uno sprazzo di eternità luminosa c’è il volto sorridente di Giovanna. Bella, bellissima, con quegli occhi che si alzano sempre all’insù e che si ripetono allo stesso modo in quelli di suo papà Andrea, la mamma Maria, il figlio Luca e il fratello Santino.

Sono gli stessi occhi che accolgono tutti e ognuno a condividere questo vuoto incolmabile, a riempirlo di quel sorriso, di quella forza che è stata la sua vita. In processione per gli angeli, in silenzio mentre tu splendi Giovanna e il vento ti accarezza.

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