Gianluca Maria Calì, l'imprenditore antimafia, racconta la sua dislessia

Redazione

Cronaca

Gianluca Maria Calì, l'imprenditore antimafia, racconta la sua dislessia
Un racconto sensibile e delicato. Una testimonianza importante per tutti i dislessici

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ricordo che dovevo leggere, leggere e LEGGERE, ma mi risultava difficoltoso, difficile, IMPOSSIBILE.

Ero alle elementari ed ero indietro rispetto a tutti i miei compagni, andavo alle medie ed ero sempre più indietro , arrivo al Liceo e divento la meraviglia dei professori e compagni che non si spiegano come potessi essere riuscito ad arrivare lì, con quelle carenze e difficoltà.

Ricordo che alle elementari mi risultava impossibile imparare le poesie a memoria, alle medie e al liceo non ci provavo nemmeno.

Quando frequentavo gli scout, ero l'unico che non aveva conseguito la promessa , perché anche se erano passati 4 anni, non riuscivo ad imparare la poesia preghiera a Memoria, che mi avrebbe permesso di diventare un ESPLORATORE.

Ricordo al Diploma di licenza media, quel professore che a mia madre disse ” signora non perda tempo a mandarlo a scuola, suo figlio è adatto solo ad andare a lavorare” credo che peggiore mortificazione per una madre non ci sia!

Ricordo come fosse ieri, che la professoressa di latino del primo liceo, capita questa mia difficoltà , mi chiamava alla lavagna e mi costringeva a leggere ad alta voce a tutta la classe, come fossi un fenomeno da circo, divertente e da deridere, e per questo mi diceva che ero solo buono per zappare la terra e di conseguenza mi ha bocciato. Ho cambiato corso ed ho trovato un'altra professoressa di latino che mi ha educato alla LEGALITÀ e mi ha fatto crescere come UOMO dalla schiena DRITTA.

Ricordo che alle scuole medie come al liceo mi veniva impossibile imparare l'inglese perché dovevo imparare tutto a memoria, sapevo ogni singolo termine dove fosse collocato all'interno del libro , ma non ne riuscivo ad imparare il significato, poi conobbi una splendida ragazza tedesca con cui potevo comunicare solo in inglese, ed in 15 giorni ho imparato più che in 9 anni di scuola.

Ricordo i colloqui dei genitori, da cui mia madre andava via piangendo, perché ero svogliato, non mi applicavo nonostante fossi intelligente, peggiore accusa o condanna non c'era , ed ogni volta il rimprovero maggiore ….. “Avesse difficoltà di apprendimento lo avremmo aiutato, ma è intelligente, non si applica ed è svogliato”.

All'Universita le mille difficoltà ed impedimenti sono riuscito parzialmente a superarle grazie all'ausilio di una persona che leggesse per me, ed io come una spugna arsa dal sapere apprendevo ogni cosa.

Ricordo le moltissime occasioni, in cui mi si chiedeva di leggere in pubblico, come al Liceo quando da Rappresentante di Istituto ero costretto a farlo, o ai matrimoni dei parenti o amici, o nelle moltissime occasioni di incontro , ed ogni volta in me , prevaricava il senso di impotenza e inferiorità.

In questi anni, più e più volte mi sono trovato a dover leggere atti importantissimi sia in privato ma soprattutto in pubblico, come le moltissime denunce che una volta fatte, prima di firmarle devono essere lette e controllare, ma ogni volta questo ha sempre creato in me molta preoccupazione per timore di far pensare che non fossi sufficientemente intelligente da capire il significato di quello che stavo per firmare in breve tempo.

Non ho mai letto un libro , perché dopo qualche rigo il mal di testa diventa insopportabile e non mi permette di finire la pagina, figurarsi il resto.

Ero alle elementari, e mi regalavano i giornaletti illustrati

Ero alle medie, e mi regalavano i fumetti

Ero al liceo , e mi regalavano i romanzi

Andavo all'università e mi regalavano gli approfondimenti.

Divento adulto e mi donano le pubblicazioni

Ma comunque sia , purtroppo , arricchiranno la mia libreria ma no me stesso.

Ho letto con tanti sacrifici parte del libro che da qui a poco racconterà la mia storia, ma non credo mai riuscito a leggerne un'altro.

Per me leggere è come nuotare in mare aperto per chi non sa farlo, con l'unica differenza che anziché annegare mi viene un'emicrania insopportabile.

Mi accade che gli occhi saltano le parole, i periodi o le intere frasi, e purtroppo la concentrazione che più e più volte cerca di restare tale, mi crea scompenso e difficoltà, costringendomi a non proseguire.

Ricordo, come mi accade pure adesso, il fare errori grammaticali di ogni ordine e grado degni di un alunno delle elementari da dover essere segnati in doppia riga blu.

Accade anche adesso, quotidianamente che, prima di pubblicare qualcosa, debba leggere e rileggere infinite volte il post, ed ogni volta trovo errori e modifiche da fare , ma sempre e comunque ci sono imperfezioni che non riesco ad aggiustare.

Ho appreso dell'esistenza della DISLESSIA, solo più che trentenne, ormai la mia formazione scolastica e umana era quasi completa.

Questo per dire che comunque sia , sono ciò che sono e fiero e felice di esserlo.

Mai nessuno mi ha mai regalato nulla e mai vorrò che qualcuno lo faccia.

Spero di poter contare sul fatto che grazie anche a questo semplice ma prezioso momento, da qui in avanti possa essere più consapevole del fatto che se non posso leggere e scrivere come una persona normale non me ne posso e debba fare una colpa , poiché non ho nulla da dovermi rimproverare.

Alcuni tra i più illustri dislessici :

Mozart, Beethoven, Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Albert Einstein, Guglielmo Marconi, Victor Hugo, Napoleone Bonaparte, Giulio Cesare, J.F. Kennedy, George Washington, Pablo Picasso, Raffaello Sanzio, Michelangelo Buonarroti, Vincent Van Gogh, Walt Disney

Gianluca Maria Cali'

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