Il Cerda Giuseppe Macina vola sulle ali dell'entusiasmo

Redazione

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Il Cerda Giuseppe Macina vola sulle ali dell'entusiasmo
Sconfitta la capolista Stefanese. Davide batte Golia

18 Gennaio 2016 - 00:00

Il bis della partita Cerda-Stefanese è destinato a rimanere negli annali del calcio locale. La prima in classifica contro la “Cenerentola” che lotta per la salvezza in un anno in cui la bilancia pende più, per quest'ultima, sul piatto della sfortuna.

La squadra madonita costretta a recuperare una gara vinta meritatamente sul campo a causa di un sospetto errore arbitrale.

Il clima è inverosimile: agenti del nucleo antisommossa, scudi, caschi, manganelli, porte chiuse e forze dell'ordine in ogni zona del campo, per una partita, a parere della lega e della Questura, ad alto rischio di incidenti.

Il Cerda, orfana dei suoi giocatori più rappresentativi, Rizzo, Cosentino e Geraci, con Di Blasi assente dell'ultim'ora a causa di un improvviso attacco febbrile, richiama il sempreverde Insinga Vincenzo a centrocampo, classe '66. Alle ore 15:00 si scende in campo. Direttore di gara, proveniente da Enna, supportato da ben 3 commissari di campo.

Il pubblico e la tifoseria non si demoralizza e si predispone negli spazi pubblici sovrastanti lo stadio “sarà' il 12^ uomo in campo” afferma mister Macina.

La Stefanese è sicura di ribaltare la sconfitta subita nella regolar season ma, come si suol dire, ha fatto i conti senza l'oste. I cerdesi si fanno avanti con il loro giocatore più rappresentativo Mesi che va via sull’out di sinistra irridendo un centrale ospite oggettivamente impresentabile. Sul rinvio corto del portiere, Ognibene intercetta e serve Mesi che è il più lesto di tutti ad approfittarne e da serial killer deposita in rete. Clamoroso, il Cerda è in vantaggio.

Sul finale del primo tempo la Stefanese prova a distendersi con il trio d'attacco ma la retroguardia locale tiene agevolmente e, proprio sul finire della prima frazione di gioco, accade l'impensabile. Un rinvio dell'esperto Piraino colpisce in pieno volto il direttore di gara che si accascia al suolo. Il difensore cerdese ordina ai compagni di reparto di fermarsi per soccorrere l'arbitro. I ragazzi puntualmente eseguono il suo ordine. I giocatori della Stefanese non sono dello stesso avviso e continuano il gioco da soli, riponendo la palla in rete alle spalle di un Lo Nero immobile ed attonito. Nel frattempo l'arbitro riprende conoscenza e al posto di annullare una rete tanto irregolare quanto scorretta, sorprendentemente, convalida il gol sotto l'incredulità anche degli ufficiali dell'arma presenti.

La ripresa vede i granata di mister Macina partire a spron battuto. Scialabba rileva un onnipresente Insinga e il bomber Guida, sino ad allora rimasto a guidare le retrovie difensive, prende il comando del centrocampo insieme ad un instancabile Cicero.

Proprio sul migliore momento dei locali arrivano due provvedimenti tanto dubbi quanto particolarmente severi del direttore di gara che, espellendo prima Piraino e poi Bondi nell'arco di 5 minuti costringe il Cerda a disputare una lotta, all'apparenza impari, per altri 20 minuti: 9 contro 11.

Lo Nero salva il risultato con un miracolo sugli sviluppi di un calcio piazzato. Il Cerda, stante l'inferiorità sembra dover soccombere da un minuto all'altro ma, nulla e' impossibile per chi ci crede ed il cuore dei ragazzi madoniti non cede alle pressioni messinesi. Mister Johnny Macina viene espulso per proteste e fa appena in tempo ad ordinare il secondo cambio. Non si cambia, ma si tenta il tutto per tutto: si attacca, o dentro o fuori, anche in 9. Entra l'attaccante Dioguardi per un propositivo Ognibene.

Mesi si lascia andare a una classica sgroppata sulla fascia sinistra, il cross è ben calibrato ma un difensore ospite salva sulla linea. Subito dopo e' Giuseppe Bondi a colpire ha traversa dopo uno slalom sulla fascia, ma ormai la porta sembra stregata.

Corre il minuto 94, il pareggio è già una impresa per il Cerda. Volpe s'incunea sulla fascia e crossa, Filippo Guida, ancora lui, l'uomo della stagione cerdese, dopo aver addomesticato magistralmente la palla al limite, sfodera un destro terrificante che con una magica traiettoria batte l'estremo difensore stefanese. Il cielo si illumina, il pubblico esulta di gioia quasi si giocasse una finale di europa league, i cori s'innalzano assordanti, intonati dai capi ultra Nino Di Pasquale e Peppe Geraci. L'impensabile è avvenuto.

“Giusto così – si legge sulla pagina facebook della squadra – le partite si vincono in campo non sulla carta! La dignità ha un prezzo! Principi questi valevoli per molti ma, forse, non per i furbetti del calcio” L’arbitro fischia la fine, l’incredulità è un sentimento generale, il miracolo si è compiuto. Anche le forze dell'ordine, interrogandosi sul perché della loro venuta (guardando bambini e famiglie accorse nelle campagne), applaudono gli eroi locali, sostenuti da un pubblico meraviglioso e mai domo. Davide batte Golia, in 9 contro 11 per di più, scrivendo una pagina destinata a restare nella storia del calcio cerdese.

Ecco la compagine al completo del Cerda Giuseppe Macina: Lo Nero, Bondi, Piraino, Insinga (Scialabba), Guida, Passamonte, Bondi, Cicero, Ognibene (Dioguardi), Mesi (Dolce), Volpe. A disp. Abbruscato, Iacuzzo, Piraino, Macina, Bartolotta C., Facella. All. Macina

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