Incendi, la conta dei danni: ora caccia ai responsabili

Giorgio Vaiana e Michele Ferraro

Cronaca

Incendi, la conta dei danni: ora caccia ai responsabili
Terreni abbandonati, bordi stradali non potati da anni, rifiuti: c’è un mix di negligenza nel disastro di ieri. E la mano umana, di chiaro stampo mafioso

18 Gennaio 2016 - 00:00

La mano umana negli incendi che ieri hanno devastato il comprensorio madonita è evidente. Ieri, nel nostro “peregrinare” da un rogo all’altro, insieme alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Forestale, era chiaro che dietro c’era il piano criminale di una mente, consentiteci il termine, malata. Mentre i ragazzi della Protezione domavano un incendio a Cefalù, arrivavano segnalazioni da Lascari, poi da Gratteri e da Collesano, nel tardo pomeriggio anche da Castelbuono e Termini Imerese.

Tanti posti, diversi tra loro, a distanza di pochi minuti uno dall’altro. Mano umana, senza alcun dubbio. Un piano per distruggere tutto, forse per far comprendere alle persone che quei 25 mila uomini del servizio antincendio servono. A cosa però, ancora non lo abbiamo capito. Al momento solo a prendere dei soldi, senza lavorare. Per carità, non tutti sono così. C’è chi, e li conosciamo, davvero va sui boschi, davvero crea linee spartifuoco, pulisce terreni, elimina rifiuti. C’è pure, però, di contro, chi nei boschi non ci ha mai messo piede. Ogni anno è la stessa storia. In fumo ettari e ettari di bosco. E con lui, muoiono animali, si distrugge un intero ecosistema che si era creato in centinaia di anni. Ieri abbiamo visto il terrore nelle persone. Quando le fiamme hanno sfiorato alcune case, le lacrime scorrevano. E sarebbe bastato un nonnulla, un soffio di vento ancora più forte, una fiammella, per distruggere case ed anche vite umane. Bisogna dire grazie alla Protezione Civile, alla Forestale, a gente comune che rischia la propria vita per salvare i boschi, le case, incendiate da persone senza scrupoli.

Ora però è tempo che i comuni e le Forze dell’Ordine si diano da fare. Ci sono le rodinanze dei sindaci che impongono ai proprietari la pulizia dei terreni. Ma servono i controlli. E fatti bene. E sanzioni esemplari. Le multe, infatti, per chi non rispetta le ordinanze vanno fino a 10 mila euro. Polizia Municipale e Protezione Civile si rimpallano le competenze. C'è chi dice che il territorio sia troppo vasto, chi sottolinea l'esigua forza umana disponibile e che quindi i controlli sarannofatti solo attraverso le denunce. Allora denunciamo. Denunciamo e denunciamo. Da un terreno abbandonato o non curato, si può sviluppare un incendio che può creare danni per milioni di euro. Ma anche i comuni devono fare la propria parte.  Non è più tollerabile vedere i bordi stradali così abbandonati. Mai potati da anni e anni. E anche le amministrazioni devono occuparsi dei propri terreni. Ma farlo nei tempi giusti. Con una programmazione specifica. Devono dare il buon esempio. 

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