Indotto Fiat, scade la cassa integrazione: rischio licenziamenti per 1.200 operai

Redazione

Cronaca

Indotto Fiat, scade la cassa integrazione: rischio licenziamenti per 1.200 operai
Domani a Palermo un sit in davanti la prefettura

18 Gennaio 2016 - 00:00

Chiedono ammortizzatori sociali e nuove iniziative industriali per rilanciare l’ormai agonizzante comparto dell’automobile.  Per questo gli operai dell’indotto Fiat  di Termini Imerese torneranno domani in piazza a Palermo con un sit in davanti la sede della prefettura. Nelle ultime settimane la politica regionale ha tanto parlato dell’are industriale termitana, mettendo in campo diverse ipotesi e ventilando la possibilità di nuove iniziative, ma intanto si avvicina inesorabilmente la scadenza degli ammortizzatori sociali.

Nel corso dell’assemblea organizzata da Fim, Fiom e Uilm nell’aula consiliare non c’è stato spazio per coltivare speranze, il dato comune è piuttosto una grande preoccupazione alimentata anche da prospettive confuse e mai ben definite. Al sit in parteciperanno anche i metalmeccanici della Keller.

Intanto i sindacati chiedono anche un incontro con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, vogliono sapere che ne sarà della Fiat in Italia ed ottenere il prolungamento degli ammortizzatori sociali per un altro semestre (da luglio a dicembre) per tutti i 1.200 operai al momento in cassa integrazione, la cui scadenza è prevista appunto per il 30 di giugno.

In mancanza di tale proroga infatti si avvierebbero le procedure di licenziamento collettivo ed in poco più di due mesi andrebbero in fumo tutti i posti di lavoro.

“Va convocato un incontro urgente per discutere di cig in deroga – dice Roberto Mastrosimone, eletto di recente alla segretaria regionale della Fiom – e per conoscere in dettaglio le proposte di rilancio dell'area industriale, pervenute al Mise. Vogliamo sapere quali proposte sono pervenute al ministero”.

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