Italkali, gli “sceicchi” puntano gli occhi sulla miniera. Dalla Regione intanto nessun segnale

Michele Ferraro

Politica

Italkali, gli “sceicchi” puntano gli occhi sulla miniera. Dalla Regione intanto nessun segnale
Il governo regionale assente al vertice sulla miniera. Macaluso “si profila un grave danno erariale”

18 Gennaio 2016 - 00:00

L’enorme miniera di salgemma di Petralia Soprana torna al centro dell’attenzione. Se da un canto si risolve nell’ennesimo nulla di fatto l’audizione in terza commissione ARS, completamente disertata dal Governo Regionale, d’altro canto giunge una nota ufficiale della Salmit, il colosso arabo che opera nel settore minerario, che sarebbe interessato a rilevare la miniera madonita.

Da un canto dunque le vibranti proteste del sindaco di Petralia Soprana Pietro Macaluso, trovatosi di fronte, stamane, ad uno spettacolo indecoroso: convocato per l’importante audizione in Terza Commissione Ars – Attività Produttive, che aveva come argomento le “problematiche legate al sito produttivo delle cave di sale di Petralia Soprana” ha dovuto constatare la totale assenza dei rappresentanti del Governo Regionale. Erano presenti invece l’on. Mariella Maggio, il rappresentante di Italkali Francesco Lanzino, i rappresentanti sindacali di Filctem Cgil e Femca Cisl Francesco Lannino e Giovanni Musso e i rappresentanti delle Rsu della miniera Italkali di Petralia Soprana.

Gli argomenti trattati hanno riguardato la cessione delle quote azionarie (il 51%) che la Regione Siciliana detiene nella società Italkali e il permesso di ricerca che l’azienda attende da anni.

“Posto che la Regione deve vendere la propria quota azionaria, il fatto che da cinque anni l’Italkali attende il permesso di ricerca relativo al bacino limitrofo a quello attualmente sfruttato e che lo stesso permesso di ricerca è fermo sul tavolo del presidente Rosario Crocetta dal mese di febbraio, tutto lascia pensare che il Governo Regionale non ha ancora deciso cosa fare con il rischio di determinare un grave danno erariale alla Regione Sicilia” afferma Pietro Macaluso “Infatti – continua il sindaco di Petralia Soprana – se la quota azionaria regionale di Italkali venisse venduta oggi, con la concessione in scadenza e il salgemma di Petralia Soprana in esaurimento, il prezzo delle quote societarie sarebbe di molto inferiore a quello che potenzialmente potrebbero avere se l’Italkali, ottenendo il permesso di ricerca, scoprisse quello che si suppone è un nuovo bacino minerario che di fatto amplia la miniera di “Salinella” di Petralia Soprana. Da ciò l’ipotesi del danno erariale che il Governo Regionale potrebbe determinare continuando a bloccare tutto. Naturalmente a tutto ciò va aggiunta la preoccupazione per l’incerto futuro degli operai e dell’indotto che fa capo alla miniera di Petralia Soprana.”

E le preoccupazioni del sindaco non sono affatto peregrine. Il sale delle Madonie è infatti finito nel mirino degli sceicchi. A rivelarlo è la Salmit, società che opera nel settore dello sfruttamento di miniere. Al centro delle “attenzioni arabe” ci sono proprio le miniere di salgemma di Petralia. Alcuni rappresentanti della società hanno incontrato oggi a Doha imprenditori istituzionali locali e provenienti anche dagli Emirati Arabi “per un confronto teso alla definizione di una importantissima joint venture. L'oggetto della riunione è stato quello di programmare idonee strategie comuni al fine di sostenere investimenti in Sicilia per lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo per l'estrazione di salgemma a Petralia”. E sono state già avviate le opportune istanze negli uffici della Regione e l'Ente Minerario interessato per ottenere il permesso di ricerca previsto dall'attuale normativa in vigore”. “La riunione con gli imprenditori dell'area del Middle East del Golfo, importanti personalità istituzionali appartenenti anche a famiglie Reali di sceiccati, prevede – si legge nella nota diramata dalla società – la pianificazione di importantissimi investimenti in Sicilia la cui ricaduta sull'economia regionale e nazionale sarà di sicuro vantaggio per la collettività intera. L'accordo prevede l'obbligo di destinare ingenti somme di denaro per garantire la creazione di nuovi posti di lavoro per soggetti residenti in Sicilia con particolare preferenza ai residente dell'area del comprensorio delle Madonie, in primis quelli del Comune di Petralia”.

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