La Guardia di Finanza sequestra al porto prodotti cinesi

Redazione

Palermo

La Guardia di Finanza sequestra al porto prodotti cinesi
In un auto oltre 2 mila tra pinzete per sopracciglia ed accessori per il trucco. In un magazzino, invece, scoperti vari prodotti per la casa

18 Gennaio 2016 - 00:00

I militari della Guardia di Finanza del Gruppo Palermo, in servizio di vigilanza all’interno della locale area portuale per la prevenzione e la repressione dei traffici illeciti, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, in due distinte operazioni di controllo sulle merci provenienti via nave da Napoli, hanno proceduto al sequestro di 5.250 prodotti, tra accessori di cosmetica e articoli  per la casa, tutti di provenienza cinese. Il primo controllo ha riguardato un autoveicolo, condotto da un cittadino italiano, a bordo del quale i finanzieri hanno rinvenuto un carico, apparentemente regolare, costituito da 430 confezioni contenenti, nel complesso, 5.160 pezzi fra pinzette per sopracciglia ed altri accessori per il trucco. Sebbene il trasporto fosse scortato da apposito documento di trasporto, da un controllo più approfondito delle singole confezioni è emerso che i suddetti beni, prodotti in Cina, erano sprovvisti delle necessarie istruzioni ed avvertenze sui rischi d’uso che, in base alla specifica normativa del settore, debbono essere obbligatoriamente riportate in lingua italiana. Il secondo controllo è stato effettuato all’interno di un magazzino di stoccaggio merci nella disponibilità di una società di trasporti operante all’interno del porto di Palermo ed ha consentito di rinvenire altra merce di fabbricazione cinese consistente, per la precisione, in 90 bilance elettroniche, anch’esse prive delle istruzioni, indicazioni e destinazioni d’uso nonché delle avvertenze in lingua italiana in violazione alla normativa di settore. Pertanto, unitamente a funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Palermo, i finanzieri hanno proceduto al sequestro amministrativo dei predetti beni e comminato, ai titolari delle imprese responsabili ed all’importatore nazionale, sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di 1.500 ad un massimo di 30.000 euro.

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