La processione dello Spirito Santo a Gangi, la più attesa

Marianna Lo Pizzo

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La processione dello Spirito Santo a Gangi, la più attesa
Cosa rimane il giorno dopo la festa?

18 Gennaio 2016 - 00:00

Le immagini, le condivisioni virali e poi forse anche se ti guardi intorno un bellissimo silenzio. Gli operai smontano pezzo a pezzo il contenitore del frastuono commerciale delle ultime ore per caricarlo su un camion verso una nuova destinazione, un luogo nuovo dove tutto rimane sempre uguale. I pezzi che compongono questo concerto non cambiano nello spartito eppure nelle numerose note ognuno ha la sua parte, ed ognuno vuole farne parte.

Un concerto che comincia lentissimo, quasi una ninna nanna. Il momento dell’accudimento delle statue dentro le Chiese,tante a Gangi, e poi il ritmo che aumenta lentamente senza mai cedere. È un battere e levare che scivola senza tralasciare niente. Niente che non sia stato e che deve continuare ad essere.

Il concerto con i suoi musicanti, le note della banda che si mescolano alle urla dei portanti. Gridano, gridano, voci rauche alla fine della serata, dopo quattro ore in cui ci si rincorre con la voce e con la cadenza del passo. Danzano le statue nel ritmo costante. Una pausa e un attacco, e verso la discesa lunga fino al cuore della festa. Il concerto non ha stonature perché alle urla si unisce la corsa e alla corsa le battute di mani, gli occhi al cielo, i botti in fondo, i decibel bombati dietro.

La gente si ammassa, da fuori, da dentro. Seduta dietro le transenne attende che i Santi entrino nel sagrato per correre e danzare, per correre e urlare. È un suono sempre uguale. Ma come non rimanere stupiti di fronte alla tradizione che resiste?

Di fronte a quello che è stato e che rimane come non chiedersi il giorno dopo della festa, se questa non sia resistenza?

Ai telefoni sollevati, ai bracci allungati, al messaggio vocale impossibile da ascoltare. È la resistenza di chi ama e crede. Non è complicato a pensarci bene. Amare è sentirsi parte, è fare parte, è resistere al tempo che passa, a quello che cambia continuando ad esserci.

La processione dello Spirito Santo, affollata, di santi, di devoti, di curiosi, in un rito religioso in cui i poteri terreni si annullano tutti in maniera istantanea.

Di tutti i passi che hanno accompagnato le statue, di legno, di marmo, dorate, scure. Di tutti i passi di donna e di uomo che lì sulle spalle hanno tenuto il peso di un amore, il giorno dopo della festa, rimane un lungo, dolcissimo silenzio.

Ph.MariannaLoPizzo

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