“La Sicilia si governa a progetto” parola di Trizzino

Michele Ferraro

Regione

“La Sicilia si governa a progetto” parola di Trizzino
Le geometrie variabili dell´ARS e il sostegno "Co.co.pro." a Crocetta

18 Gennaio 2016 - 00:00

L'onorevole Giampiero Trizzìno, 35 anni, è il presidente della Commissione ambiente all'ARS, senza dubbio uno dei più attivi esponenti del M5S, una fonte autorevole dunque dei grillini siciliani. È proprio lui a disegnare, con disarmante semplicità, lo “status quo” del parlamento siciliano e dei rapporti fra il movimento di Beppe Grillo e il presidente della Regione Rosario Crocetta: “Ormai la politica è fatta di progetti!” nessuna alleanza quindi ma, di volta in volta, la convergenza e quindi il voto in aula su proposte concrete condivise da governo e grillini. L'accordo per l'abolizione delle province, che tiene banco in questi giorni, è certamente una di queste. Un obiettivo, a dire il vero, già sponsorizzato dal PD nella scorsa legislatura, ma che il partito che ha lanciato la candidatura di Crocetta a palazzo d'Orleans, si è fatto soffiare sotto il naso dall'abile Cancelleri. Il leader siciliano del M5S, ha reso nota una telefonata confidenziale fra lui e il presidente della Regione che avrebbe preceduto di qualche ora l'annuncio dell'abolizione delle province, fatto da Crocetta in diretta nazionale all'Arena di Giletti (Rai 1). Cancelleri avrebbe fatto leva “sull'amor proprio” del presidente per strappargli un sì definitivo su un obiettivo che, in realtà, trova in aula convergenze trasversali. Di fatto, grazie ad una abile tattica comunicativa, il Movimento 5 Stelle batte le casse del consenso su un argomento certamente popolare, legato com'è (o come dovrebbe essere) ai temi caldi della riduzione dei costi della politica. Alle spiegazioni sul “consenso a progetto” di Trizzino fanno eco le parole del deputato Giorgio Ciaccio, 31 anni, segretario della commissione Bilancio: «Il nostro è un progetto di rivoluzione culturale. Siamo al servizio del bene collettivo. Rappresentiamo tutti, chi ci ha eletto e chi no. Non mi interessa chi presenta una proposta, mi interessa il contenuto e il modo in cui viene attuata». Un atteggiamento aperto dunque, che guarda a 360°, non solo alle forze governativa, come già accaduto ad esempio in occasione del “bliz” sulle presidenze di commissione, orchestrato insieme agli esponenti del PDS – MPA, accordo che scatenò l'ira di Crocetta. Nelle ultime settimane il clima fra governatore e grillini sembra molto più sereno, tanto che Trizzino si spinge ad affermare “questo per me è il migliore dei governi possibili” salvo poi non rinunciare a tirare le orecchie al presidente “Crocetta deve avere più coraggio e soprattutto deve essere più presente. Ho riunito due commissioni straordinarie per bloccare il Muos ma lui non è mai venuto, ho organizzato un'audizione sulle trivellazioni offshore nel Canale di Sicilia e un'altra la farò a fine mese con il ministro Corrado Clini augurandomi che stavolta Crocetta si presenti. Ripeto – conclude Trizzino – vorrei essere il suo migliore alleato, più del suo stesso partito, ma a patto che sia più propositivo e più operativo. Non è ammissibile che gli assessori siano poco presenti in aula”. Parole che offrono un assist all'opposizione che ha gioco facile nell'accusare il governatore di essere ostaggio dei “grillini”. Ed in effetti per ottenere il via libera al Dpef e all'esercizio provvisorio di bilancio, Crocetta ha dovuto prima dire di no al Muos in fase di realizzazione nella base militare Usa di Niscemi, altrimenti i 15 deputati grillini avrebbe continuato a far mancare i-numeri necessari all'inedita  “maggioranza a progetto” di Rosario Crocetta.

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