“La Termini che verrà!” intervista a Salvatore Burrafato

Redazione

Politica

“La Termini che verrà!” intervista a Salvatore Burrafato
sensazioni ed intenzioni a margine di una lunghissima campagna elettorale

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ad una settimana dal ballottaggio che ha visto trionfare il sindaco uscente Salvatore Burrafato, chiamato a continuare, per altri 5 anni, la sua attività amministrativa dai cittadini di Termini Imerese, abbiamo deciso di intervistarlo per cogliere, dopo qualche giorni, le impressioni raccolte nel periodo della campagna elettorele, le sue sensazioni e gli obiettivi di medio e lungo periodo. Ecco cosa ci ha risposto. 

 

Signor Sindaco, come ci si sente a essere l’unico Sindaco riconfermato in tutto il paese nell’arco di questa tornata elettorale?

Grande orgoglio e grande commozione, questo lo dico apertamente e senza voler fare della retorica. La commozione va cercata in quella fiducia che i cittadini termitani hanno deciso di confermare a me e all’amministrazione che nei cinque, difficili anni che ci stanno alle spalle hanno dato tutto per fronteggiare una situazione di gravissima crisi economica e sociale come forse questo territorio non aveva mai vissuto nella sua storia recente. L’orgoglio per questo importante risultato raggiunto, d’altra parte, non può che rafforzare il senso di responsabilità e la mia decisione di andare avanti perché il lavoro da fare per il rilancio di questa città e del territorio che la circonda è ancora lungo e complesso.

Il risultato delle elezioni ha visto lei vincitore col 53% delle preferenze, corrispondenti a 7.688 voti. È innegabile che, nonostante la vittoria, quasi metà dell’elettorato abbia preferito il suo competitor.

Ritengo che un calo dei consensi sia fisiologico all’interno di una contesa elettorale che vede un sindaco uscente intenzionato a ricandidarsi. Cinque anni sono lunghi e i cambi d’opinione o le manifestazioni di dissenso, anche a fronte delle situazioni personali, sono più che comprensibili, tanto più in un contesto difficile come quello di Termini Imerese. Tuttavia, come ho già avuto modo di dichiarare subito dopo la notizia della mia vittoria, io voglio essere il Sindaco di tutti i termitani, anche e soprattutto di coloro che non mi hanno votato. Noi siamo aperti al contributo che ognuno saprà e vorrà dare alle istituzioni per il bene di questa città.   

Che cosa, nella sua opinione, ha spinto i cittadini termitani a votare per la sua riconferma?

In questi anni, Termini Imerese ha più volte avuto modo di costatare il mio impegno di Sindaco nell’affrontare le difficoltà incontrate e ha deciso di riconfermarmi nella speranza che il cammino da noi promosso possa, nel quinquennio che ci attende, dare i suoi frutti. Ogni volta si organizzava uno sciopero, quando la rete idrica procurava disagi per il malfunzionamento, quando era necessario lottare per difendere gli interessi della città, io ci sono sempre stato.  

Che cosa si aspetta nei prossimi cinque anni per la città di Termini Imerese e che cosa si profila, nell’immediato, per l’intero comprensorio?

Un percorso accidentato senza dubbio, ma pieno di segnali che ci lasciano ben sperare. Voglio ricordare le 449 le imprese che hanno aderito alla Zfu (zona franca urbana) di Termini Imerese. Ben 9 milioni di euro sono stati stanziati per il funzionamento delle zone designate: quella di Termini Imerese vedrà una defiscalizzazione totale per i primi cinque anni di attività che poi diverrà parziale per i successivi. In secondo luogo, il discorso sulla zona industriale della nostra città sarà riaperto il 26 giugno, quando al MISE ci incontreremo con il Governo nazionale, la Regione Sicilia, le parti sociali e i rappresentanti delle due aziende interessate alla nostra area industriale. Chi ha seguito da vicino la mia campagna elettorale, sa benissimo quanto il discorso sul rilancio dell’area sia centrale nel nostro programma di governo della città.  

Per concludere lei ritiene che lo scenario politico nazionale possa influire positivamente nel difficile settore dell’amministrazione locale?

Lo scorso 14 maggio, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si trovava a Palermo. In quell’occasione gli domandai un impegno concreto per Termini Imerese. I recenti interventi pubblici del Premier Renzi confermano che questo suo impegno non verrà meno. Non è accettabile, del resto, che lo Stato lasci allo sbando situazioni delicate come quelle di Termini Imerese, pretendendo che siano gli enti locali o tutt’al più regionali ad affrontare da soli crisi come quella che ha coinvolto il nostro territorio. Sostenere l’azione di supporto agli enti locali, a maggior ragione travagliati dalle crisi, è dovere di chiunque si trovi al governo nazionale e noi saremo sempre lì a ricordarglielo. 

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