Madonie aggrappate alla SNAI, Giandomenico Lo Pizzo risponde alle nostre domande

Michele Ferraro

Politica

Madonie aggrappate alla SNAI, Giandomenico Lo Pizzo risponde alle nostre domande
Il segretario PD critico sui livelli di innovazione e sul metodo di interazione con il territorio

18 Gennaio 2016 - 00:00

Madonie aggrappate alla SNAI, la Strategia Nazionale Aree Interne che ha individuato il nostro territorio come area prototipale per avviare un nuovo programma di finanziamenti destinato alle aree interne. Da più di un anno si dibbatte ormai sull'importanza di questo strumento. Per fare un pò di chiarezza abbiamo rivolto qualche domanda a Giandomenico Lo Pizzo, segretario del PD di Gangi ed a Magda Culotta, deputato PD e sindaco di Pollina. Pubblichiamo qui di seguito l'intervista a Lo Pizzo, mentre nei prossimi giorni pubblicheremo quella al'On. Culotta.

 

Partiamo da una domanda generica ma fondamentale, davvero la SNAI rappresenta l’ultima speranza di sopravvivenza per il territorio madonita?

È un passaggio importante per il territorio certamente; in genere sono portato a pensare che i processi storici non sono mai a senso unico, a questo corso della storia seguirà altro. In questo preciso momento la SNAI è uno strumento importante da non sottovalutare e da “utilizzare” in tutta la sua complessità. Sta alla comunità madonita tutta farlo diventare un vero strumento di opportunità e rilancio.

Dalla descrizione territoriale che apre la “Bozza di strategia” presentata a Roma emerge un territorio disastrato, in continuo spopolamento, privo di infrastrutture e di adeguati servizi sanitari, con ampie aree agricole degradate e tecnologicamente arretrato. Perchè questo disastro?

Dopo aver letto la prima facciata dell’ultima revisione della bozza di strategia in effetti il termine che subito mi è balenato in mente è stato simile; ho pensato che sulle Madonie oggi viviamo una situazione tragica se questi sono i numeri. A fronte di anni in cui ci hanno spiegato che siamo i migliori, oggi, scopriamo di essere tra le aree interne quelli messi peggio in termini di numero di residenti giovani e di risultati delle prove invalsi, dati pesanti che possono condizionare negativamente il nostro futuro. Parafrasando potremmo dire che la risposta alla sua domanda la possiamo trovare dentro di noi…. oltre che su livelli extra locali. Ma certamente non si può dire che un territorio che vanta un Parco Regionale di una ricchezza paesaggistica e di biodiversità immensa, che esprime bellezze culturali ed artistiche di notevole pregio nelle sue comunità, che ha ricevuto importanti attenzioni dai governi nazionali con misure come il Patto Territoriale, si trova in questo disastro per responsabilità non nostre. Sono mancati dirigenti all’altezza in questo territorio e abbiamo ecceduto con il campanilismo fine a se stesso.

Come giudica il livello di innovazione contenuto nella bozza di Strategia?

Ho letto con molto piacere le strategie affinate e proposte per la scuola così come quelle per l’implementazione digitale e di rete del territorio che fa riferimento alla strategia delle Smart Cities; in realtà avrebbero fatto bene a ridefinire anche il concetto di smart cities personalizzando la questione come Smart Land. Sul resto non vedo granchè. Come Partito Democratico di Gangi ci siamo già attivati per presentare un proposta organica di strategia e confrontarci, nelle successive fasi se ci sarà data l’opportunità, con tutta la comunità madonita.

Con la Snai si va verso una riorganizzazione dell’assetto amministrativo e istituzionale del territorio con un’unica unione dei comuni ed un'unica agenzia di sviluppo. Come giudica questa prospettiva

Se l’intenzione è di ottimizzare e modernizzare si potrebbe pure ragionare; se invece l’intenzione è di costituire l’ennesimo carrozzone burocratico/amministrativo allora dalla tragedia si passerà alla disfatta. Personalmente mi piace di più il modello di municipalità che interagiscono tra di loro mantenendo la loro identità e cedendo effettiva sovranità tematica e non amministrativa/politica.

Nelle scorse settimane 5 circoli del PD hanno sollevato, fra le altre cose, la questione della partecipazione dei Consigli Comunali alla elaborazione della strategia SNAI. Ma nel corso della presentazione della bozza al Cine Teatro Grifeo nessuno ha fatto cenno agli interrogativi ed alle proposte dei 5 circoli PD, perché?

Non ero presente a Cine Teatro Grifeo perché non invitato. Da quella conferenza stampa diversi Consiglieri Comunali del territorio mi hanno contattato per dirmi che sono aumentati esponenzialmente gli inviti a partecipare ad incontri sul tema; segno che fino ad allora poco era stato fatto e che lo stimolo di un partito nel territorio è servito, anche se in parte. Rimane la criticità enorme di una gestione della partecipazione fatta solo per inviti; la cessione di sovranità non si addice agli organizzatori, anche agli amministratori del mio partito; sarebbe stato più bello, democratico, trasparente ed efficace un dibattito esteso (ma si è sempre in tempo) che consentisse ai tanti del territorio che possibilmente non hanno il tempo e i danari di inseguire i vari incontri nel territorio; noi avevamo individuato nei Consigli Comunali aperti un riferimento per questa partecipazione estesa, a quanto pare, non so se per ragioni politiche (spero di no) o per semplice ripicca il metodo non piace e si preferisce fare incontri ad inviti che nella maggior parte dei casi sono semideserti. Un grazie sentito comunque va a coloro che in maniera del tutto volontaria hanno consentito di raggiungere il primo obiettivo di una bozza da proporre al Ministero.

In molti da mesi sollevano il problema delle Agenzie di Sviluppo, con particolare riferimento a SoSviMa accusata di aver cambiato pelle: da agenzia di sviluppo a luogo di concertazione politica. Si tratta di una indebita ingerenza o SoSvima ha occupato uno spazio vuoto?

Lo spazio è vuoto per sua natura, lo riempie chi è più capace e chi ha le possibilità; l’agenzia di sviluppo madonita è stata anche snodo di concertazione politica, senza dubbio anche per precisa responsabilità e indicazione degli amministratori comunali succedutisi di qualsiasi colore politico; la mia idea è che questa concertazione ha prodotto, per certi versi, un risultato al ribasso che, seppure ha consentito di gestire gli equilibri del territorio, dall’altro non è stato capace di interloquire ed imporre governance con i corpi decisionali sovracomunali: regionali e nazionali in particolare. Da quanto tempo sentiamo che c’è una discussione aperta sul Parco delle Madonie? O sull’ospedale di Petralia Sottana? O sulla diga di Blufi? Ora anche sui Forestali? Da quanto tempo la nostra viabilità è carente? Con tutto ciò la politica locale è ridotta spesso a contrapposizione personale, non si discute in maniera franca delle questioni ma sulle persone. Non integrare nella bozza di strategia gli sforzi che i centri commerciali naturali, la cgil e la cna ed altri soggetti titolati del territorio la proposta che sarà racchiusa nella discutenda legge sulla montagna e sulle zone franche montane è un errore politico oltre che sostanziale; chi segue l’attività dell’UNCEM nazionale e del suo presidente Borghi non può che rendersi conto che la tematica è al centro del dibattito e essenziale per i territori montani. Fino ad oggi ci si è accontentati di una visione molto provinciale che oggi scontiamo proprio nella prima facciata della bozza di strategia.

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