Migliaia di calamite a forma di cibo sequestrate dalla Finanza

Redazione

Palermo

Migliaia di calamite a forma di cibo sequestrate dalla Finanza
Sono pericolose soprattutto per i bambini, che potrebbero ingerirl e soffocare

18 Gennaio 2016 - 00:00

Piccoli oggetti in plastica e resina a forma di pomodoro, panino, coppetta di gelato o addirittura biscotti e cioccolatini. Colorati e modellati come fossero veri, tanto da poter ingannare facilmente un bambino che ingerendoli potrebbe soffocare. Migliaia di queste formine sono state trovate e sequestrate dai finanzieri del I Nucleo Operativo del Gruppo della Guardia di Finanza Palermo, in servizio al porto di Palermo, che a seguito di attività di analisi rischi svolta con i funzionari della locale Agenzia delle Dogane, hanno proceduto al controllo di un container stoccato all’interno del deposito di temporanea custodia, contenente prodotti di importazione dalla Cina destinati alla vendita al dettaglio.

L’ispezione doganale congiunta tra Fiamme Gialle e Dogana ha consentito di rinvenire all’interno del container 38 mila pezzi di “Similiaalimenti” (contenuti all’interno di 59 colli, per un peso complessivo lordo di 1.603 kg), costituiti da calamite da frigorifero in poliuretano raffiguranti differenti tipologie di alimenti, tra cui coni gelato, coppette gelato, hot dog, brioche da  forno,  cioccolatini di varie forme, hamburger, pasticcini con panna, vari tipi di frutta, ecc.,

Con il termine “similalimenti” ci si riferisce, in Italia, a quei prodotti, apparentemente alimentari, ma in realtà destinati ad altri usi. Il rischio per la salute, connesso a questa tipologia di articoli, consiste nel fatto che, scambiati per alimenti, possano essere consumati come tali (cioè succhiati, ingeriti, bevuti, masticati ecc.) con conseguente pericolo per la salute del consumatore.

Tra gli articoli più comuni, venduti come articoli decorativi, si trovano similalimenti con magnete raffiguranti frutta e dolciumi di vario tipo. Riproducono alimenti, candele a forma di vegetali o frutta, la frutta finta e alcune gomme per cancellare, che presentano una profumazione tale da renderle attraenti soprattutto ai bambini più piccoli, che hanno difficoltà a distinguere il prodotto dal cibo vero. Oltre alla confondibilità con il prodotto alimentare che imitano, spesso questi articoli hanno dimensioni tali da potere essere accidentalmente ingeriti dai bambini con conseguente rischio di soffocamento. L’eventuale presenza di magneti aggrava il rischio, potendo verificarsi in alcuni casi, anche la perforazione e/o l’ostruzione del tubo digerente.

Il Decreto legislativo 25 gennaio 1992, n. 73 vieta la commercializzazione, l’importazione, la fabbricazione e l’esportazione dei prodotti che, avendo un aspetto diverso da quello che sono in realtà, compromettono la salute o la sicurezza dei consumatori. La vendita di questi prodotti costituisce un reato punibile con l’arresto fino a sei mesi o con ammenda. Attesa la loro pericolosità, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo dei prodotti.

Una parte della merce sequestrata è stata sottoposta a relativa campionatura per il successivo inoltro all’Istituto Superiore della Sanità – Direzione Generale della Prevenzione – che dovrà esperire gli accertamenti del caso per verificare in concreto il livello di pericolosità  dei prodotti sequestrati, attraverso appositi test di sicurezza, come la prova di “simulazione del morso” (che ricrea la forza di un bambino al di sotto degli 11 anni di età), un test di trazione e la valutazione di pezzi piccoli staccabili. Il Ministero della salute, ricevuto l’esito del controllo da parte dell’Istituto superiore di sanità, può disporre il completo ritiro dal mercato degli articoli non conformi ai requisiti di sicurezza e il loro smaltimento, a spese della ditta.

Dal 2005 al 2011 sono state registrate complessivamente nel RAPEX, il sistema di allarme rapido comunitario, più di 180 notifiche relative ai prodotti confondibili con alimenti (food imitating products); circa il 60% sono riferite al solo triennio 2009–2011, ad indicare una diffusione relativamente recente dei prodotti sul mercato europeo.

Più o meno il 60% degli articoli notificati viene fabbricato in Cina.

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