Nel terreno confiscato alla mafia la struttura di Don Puglisi

Redazione

Palermo

Nel terreno confiscato alla mafia la struttura di Don Puglisi
Siglata la convenzione tra l´agenzia per i beni confiscati e la parrocchia di San Gaetano a Brancaccio. Il terreno in via Fichidindia diventerà il complesso parrocchiale che aveva desiderato il parroco ucciso dalla mafia

18 Gennaio 2016 - 00:00

Stamattina presso la  sede di Palermo dell'Agenzia per i beni confiscati sono stati sottoscritti dal sindaco Leoluca Orlando due documenti grazie ai quali un terreno confiscato in via Fichidindia nel quartiere di Brancaccio, sequestrato nel 1995 all’Impresa Ienna srl, è  stato prima affidato dalla stessa Agenzia al Comune di Palermo e successivamente concesso dal Comune in comodato d’uso gratuito per 99 anni alla Parrocchia di San Gaetano.
Con questo atto prende l’avvio il percorso per la realizzazione del nuovo complesso parrocchiale che Padre Pino Puglisi desiderava realizzare a Brancaccio, proprio su quel terreno. 
Il prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’Agenzia, ha sottolineato come questo provvedimento “sia stato il frutto di una lunga e laboriosa procedura burocratica che ha visto la collaborazione di tutte le istituzioni e delle autorità coinvolte in particolare dell’Amministrazione comunale e degli amministratori del patrimonio aziendale confiscato”. Il Parroco della chiesa San Gaetano, Padre Maurizio, ha ringraziato a nome di tutto il quartiere sottolineando “che quello che si andrà a realizzare non sarà solo un luogo di culto, ma anche un luogo di socializzazione ed aggregazione per tutto il quartiere, soprattutto per i giovani”. Il cardinale Romeo ripercorrendo il percorso per la beatificazione di Padre Puglisi ha affermato che “la figura del parroco è assurta ad una dimensione mondiale, citata come esempio di fede e di impegno sociale”. Romeo ha inoltre affermato che proprio su quel terreno si svolgerà una veglia di preghiera il prossimo 26 maggio dopo la beatificazione del Parroco ucciso dalla mafia nel settembre del 1993. Il sindaco Leoluca Orlando, ringraziando il Prefetto, le autorità ecclesiali e i dipendenti comunali che si sono impegnati per questo risultato, ha detto che questo “è un risultato non di Brancaccio e per Brancaccio, ma è un risultato di tutta la città e per tutta la città, perché Padre Puglisi ha rappresentato e rappresenta la migliore espressione di Palermo e della Sicilia. Oggi parte un importante processo perché la comunità parrocchiale di Brancaccio e tutta la città abbiano un i importante e nuovo luogo di incontro”.

Nella foto il cardinale Romeo, il prefetto Caruso ed il sindaco Orlando

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